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— Parola all'editore

Grandi ritorni. Kurt Vonnegut

Grandi ritorni. Kurt Vonnegut

In Bompiani lavoriamo con cura agli autori che fanno parte del nostro catalogo: a volte sono nomi da sempre di casa, come Alberto Moravia o John Steinbeck, a volte sono scrittori di cui abbiamo raccolto le opere sotto un unico tetto, prima sparse in cataloghi di diversi editori. Un caso emblematico? Kurt Vonnegut. Ve lo raccontiamo.


Kurt Vonnegut è noto per aver scritto uno dei romanzi più crudi e più intensi sull’orrore della seconda guerra mondiale: Mattatoio n.5. Bestseller internazionale, acclamato dalla critica, questo libro pubblicato nel 1969 è stato un tale successo nella vita dell’autore da finire per mettere in ombra le decine di romanzi, raccolte di articoli e pensieri, opere teatrali che ci ha lasciato nel corso della vita. E pensare che lui stesso collocava quel romanzo in ultima posizione in un’ideale top five delle sue opere consigliate, dopo Le sirene di Titano, Madre notte, Ghiaccio-nove e anche Dio la benedica, Mr Rosewater. Ma la fama e successo commerciale non sono mai stati criteri interessanti per un uomo come lui.

Kurt Vonnegut è stato molto più che autore di un capolavoro della letteratura del ventesimo secolo. È diventato una leggenda letteraria amata da generazioni di lettori e lettrici, in particolare giovani, perché oltre a essere uno straordinario narratore aveva la capacità di mettere nelle storie e nei discorsi (ma anche nelle apparizioni televisive e interviste) l’anima di un grande uomo. Un uomo che aveva visto il peggio dell’umanità e continuava a cogliere tutti i limiti e le brutture della società occidentale, eppure non perdeva la voglia di sorridere e di amare, e il gusto di toccare il cuore degli altri. Tutto questo senza mai atteggiarsi a maestro o guru di una comunità grande o piccola che fosse.

Vonnegut è uno degli autori più prolifici nella storia della letteratura e senza dubbio uno di quelli che hanno spaziato e giocato di più con i generi letterari: dalla science fiction alla sperimentazione metanarrativa, dai thriller spionistici alle lectiones per gli studenti. Uno dei suoi tratti più evidenti in ogni scritto è l’eclettismo e il gusto di mescolare riferimenti letterari alti con elementi della cultura dell’intrattenimento. Ha avuto l’ardire ben prima di altri di rivendicare il suo amore per la fantascienza quando ancora era considerato un genere di serie B. Ma sempre giocando e reinventando le regole, abbattendo steccati per lasciare libera l’immaginazione e la vena creativa.

Non solo: in tutta la sua produzione ironia e voglia di sorridere alla vita sono state in grado di permeare ogni argomento, ogni personaggio e ogni evento, per quanto tragico o intoccabile fosse. Per farlo ci è voluto tutto il suo coraggio, la sua sensibilità ma anche la lezione appresa dai grandi autori della tradizione satirica americana, tra i quali brilla Mark Twain. La sua leggerezza però non deve essere scambiata per disimpegno o puro intrattenimento. Vonnegut è stato un personaggio pubblico e non ha mai fatto mancare la propria voce contro la guerra, contro le disuguaglianze, contro il razzismo e contro lo strapotere delle corporations. Ma soprattutto la sua grandezza è stata non adagiarsi sul titolo di “romanziere della controcultura”, come lo definì il New York Times. Bensì parlare in positivo di valori e idee a giovani e anziani, donne e uomini, persone di ogni origine ed etnia per animarli di speranza e volontà di lottare per un mondo migliore. È questa la voce che non può e non deve mancare mai.

Bompiani pubblicò per la prima volta un titolo di Vonnegut nel 1992, Barbablu e a seguire ne arrivarono altri come ad esempio Cronosisma, Galapagos o Madre notte. Come spesso capita in particolare agli autori di tanti libri, altri sono stati pubblicati nel corso degli anni da editori italiani, piccoli come La Tribuna o più grandi come Mondadori e Feltrinelli. Un ruolo di primo piano nel tener viva la vasta produzione di Kurt Vonnegut l’ha ricoperta Elèuthera, che è stata la casa dell’autore per tanto tempo. A più di un decennio dalla scomparsa di Vonnegut era maturo il tempo per osare qualcosa che non era mai stato fatto in Italia con i suoi libri: portarli tutti in un’unica casa per poterli condividere con i lettori come un’unica grande opera. Da tempo gli amanti di Vonnegut avevano infatti imparato che i rimandi tra tutti i suoi libri e i personaggi, come Kilgore Trout, alter ego dell’autore, o i mitici abitanti del pianeta Trafalmadore, sono numerosissimi e compongono un enorme disegno complesso e intrecciato. Chiaramente non è stato concepito dall’autore come tale fin dalle prime opere ma pian piano, storia dopo storia, Vonnegut ha disseminato i suoi libri di indizi e spunti per suggerire ai lettori come si trattasse di un unico gigantesco e variegato disegno.

Nel 2020, a dispetto di un momento storico drammatico o forse per una coincidenza temporale significativa di quelle che sarebbero piaciute a lui, Bompiani ha scelto di far partire questo progetto di rilancio di tutte le sue opere in una collana dedicata, “I libri di Kurt Vonnegut”, che possa raccoglierli tutti anno dopo anno grazie a nuove edizioni. In alcuni casi si tratta di nuove traduzioni (come per La colazione dei campioni, pubblicato nel 2020 nei Classici contemporanei) o progetti originali che non erano stati ancora presentati in Italia (come Tieniti stretto il cappello. Potremmo arrivare molto lontano – Lettere, pubblicato nel 2021).

Per mettere in evidenza questo grande piano il nostro art director Francesco Messina ha scelto una veste grafica uniforme tra tutte le opere, illuminata dalle illustrazioni di Saul Steinberg, grande amico dell’autore, e abbiamo affidato la cura editoriale a uno dei traduttori storici di Vonnegut, forse la voce a lui più vicina: Vincenzo Mantovani. Grazie a questo lavoro di cura di un catalogo prezioso le sue opere sono pannelli di un’unica opera di street art mastodontica, piena di colori da scoprire o riscoprire ogni giorno, con tutta calma, col sorriso sulle labbra.

Kurt Vonnegut