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— Parola all'editore

La poesia del mese. Febbraio 2020

La poesia del mese. Febbraio 2020

Cos’è la poesia che non salva
i popoli né le persone?
Una complicità di menzogne ufficiali,
una cantilena di ubriachi, a cui fra un attimo verrà tagliata la gola,
una lettura per signorinette.

Che volevo una buona poesia, senza esserne capace,
che ho capito, tardi, il suo fine salvifico,
questo, e solo questo, è la salvezza.

Czesław Miłosz, Prefazione, 1945

Diamo il via con questo articolo a una nuova rubrica che propone ogni mese una poesia e un poeta da scoprire. Approfittando della nascita della nostra nuova collana CapoVersi abbiamo pensato di attingere agli autori che vi andiamo pubblicando per dare ai nostri lettori un assaggio della loro opera in traduzione (ma nei volumi trovate sempre anche il testo originale a fronte).

Iniziamo con Nicanor Parra, fondamentale autore cileno che nei suoi ottant'anni di scrittura ha saputo condurre agli estremi le possibilità della creatività in versi, inaugurando il genere dell'antipoesia e riuscendo a scardinare dall'interno il sistema delle lettere sudamericane grazie a una beffarda e ostinata azione corrosiva. Più volte candidato al Nobel, vincitore dei più importanti premi letterari ispanici, tra cui il Cervantes nel 2011, tradotto da Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti, amatissimo dal conterraneo Bolaño, considerato in America “essenziale come Walt Whitman”, Parra (al contrario della sorella Violeta) è ancora poco noto al pubblico italiano. La nostra antologia, L'ultimo spegne la luce, curata da Matteo Lefèvre, è la più ampia mai apparsa in Italia, e intende colmare questa lacuna.

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Ultimo brindisi di Nicanor Parra (1914-2018)

Che lo vogliamo o no
Abbiamo solo tre alternative:
Il passato, il presente e il futuro.

E in realtà neanche tre
Perché come dice il filosofo
Il passato è passato
Ci appartiene soltanto nel ricordo:
Dalla rosa che è sfiorita ormai
Non si possono cogliere più petali.

Le carte da giocare
Sono soltanto due:
Il presente e il giorno del futuro

E in realtà neanche due
Perché è un fatto acquisito ormai tra noi
Che il presente non dura
Se non in quanto diventa passato
E già è alle spalle...
                                 come la gioventù.

Alla fine dei conti
Ci resta solamente il futuro:
Io alzo il mio bicchiere
Per questo giorno che non giunge mai
Ma che è l'unica cosa
Di cui noi veramente disponiamo.

1947

Nicanor Parra