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— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Athos Zontini

Lei non sa chi sono io! Con Athos Zontini

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Athos Zontini, il cui nuovo romanzo, La bella indifferenza, è appena arrivato sugli scaffali.

 

Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Mio nonno, anche se lui era già morto. La sua grande libreria nel salone mi attirava come qualcosa di segreto, quasi proibito. Sugli scaffali leggevo i titoli sul dorso dei libri, Viaggio al termine della notte, La peste, Cent’anni di solitudine, finché non mi decisi ad aprirne uno.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

No. Da bambino disegnavo sempre, per ore. Mi piaceva solo quello.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


Ventimila leghe sotto i mari. Il Nautilus mi faceva impazzire. Leggo sempre più di un libro alla volta, gli ultimi sono stati: Tutto quello che è un uomo di David Szalay, I baffi di Carrère, L’ultima estate in città di Gianfranco Calligarich e I famelici di Davide D’Urso.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Al computer, di solito la mattina molto presto.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

Casa mia è equidistante da due librerie napoletane: la Feltrinelli e IoCiSto, una di catena, l’altra indipendente. Ho amici che lavorano sia nell’una che nell’altra e cerco di non scontentare nessuno.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Di carta.

Dove preferisci leggere?

Sul divano.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

In questo momento sono disposti per casa editrice. Ma non è stato sempre così e non è detto che lo sarà.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Bohumil Hrabal.

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

Una solitudine troppo rumorosa.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

La pelle di Malaparte. Non tanto per il libro in sé ma per una chiacchierata con mia madre su quel libro.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

Nati due volte di Pontiggia.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Ferdinand Bardamu.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

Vorrei vedere “La bella Poldi”, l’acciaieria di cui ha scritto Hrabal, per tentare di capire come si può parlare di una fabbrica con tanta poesia.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

Cent’anni di solitudine.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Leggere, scrivere e vivere a più non posso.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Silenzio.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Ostinato. Garamond.

Copertina rigida o brossura?

Brossura.

Ci confidi un tuo sogno?

Da piccolo desideravo tanto avere qualche superpotere. Avvicinandomi ai cinquanta mi accorgo di averli avuti senza rendermene conto per anni, come tutti, e che sto cominciando a perderli..

 


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Athos Zontini

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