La bella indifferenza
Una mattina Ettore Corbo, commercialista
disilluso che lavora nello studio di famiglia, scopre
di non riuscire più a vedere il volto delle persone:
al suo posto un vuoto ovale da manichino.
Le visite a cui si sottopone, convinto che si tratti
di una malattia, non danno risultati, e per Corbo,
intrappolato in un matrimonio privo di emozioni
con Marta, non c’è via di uscita da quella cecità
selettiva che gli nasconde o forse gli mostra
la natura dell’essere umano. La nuova prospettiva
fa emergere l’inutilità e la falsità delle faticose
relazioni che intrattiene con il resto del mondo.
Sempre più solo, feroce e impermeabile alla
quotidianità fatta di riti in cui non crede, sordo
al clima politico sempre più teso, Corbo si chiude
in se stesso e si apre insieme a un’altra possibilità
di vita che per quanto assurda gli appare
praticabile, anzi, desiderabile. Un romanzo
grottesco e impietoso che nella storia deformata
del singolo rispecchia la deriva indifferente
del nostro mondo.
Una mattina Ettore Corbo, commercialista
disilluso che lavora nello studio di famiglia, scopre
di non riuscire più a vedere il volto delle persone:
al suo posto un vuoto ovale da manichino.
Le visite a cui si sottopone, convinto che si tratti
di una malattia, non danno risultati, e per Corbo,
intrappolato in un matrimonio privo di emozioni
con Marta, non c’è via di uscita da quella cecità
selettiva che gli nasconde o forse gli mostra
la natura dell’essere umano. La nuova prospettiva
fa emergere l’inutilità e la falsità delle faticose
relazioni che intrattiene con il resto del mondo.
Sempre più solo, feroce e impermeabile alla
quotidianità fatta di riti in cui non crede, sordo
al clima politico sempre più teso, Corbo si chiude
in se stesso e si apre insieme a un’altra possibilità
di vita che per quanto assurda gli appare
praticabile, anzi, desiderabile. Un romanzo
grottesco e impietoso che nella storia deformata
del singolo rispecchia la deriva indifferente
del nostro mondo.