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Che cosa fare per una buona conversazione: i consigli di Dale Carnegie

Che cosa fare per una buona conversazione: i consigli di Dale Carnegie

Nel 1936 Dale Carnegie pubblicava con Simon & Schuster How to win friends and influence people, che sarebbe uscito per Bompiani con il titolo Come trattare gli altri e farseli amici. Fu un successo inaspettato. Da Le dieci regole per una vita gratificante, ora in libreria, vi proponiamo le regole suggerite dall’autore per fare una buona conversazione e diventare ascoltatori migliori.

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Un ardente entusiasmo, sostenuto da buon senso e perseveranza, è la qualità che più spesso porta al successo.

Dale Carnegie

Che cosa fare per una buona conversazione

  • Prepariamoci: un buon conversatore coinvolge i suoi ascoltatori e stimola lo scambio. Affiniamo le nostre abilità di conversazione tenendoci aggiornati sull’attualità e sulle mode del momento.
  • Impariamo il nome della persona con cui stiamo parlando e usiamolo nella conversazione.
  • Utilizziamo il contatto visivo: guardare direttamente l’altro segnala che lo stiamo ascoltando. Non fissiamolo, però: muoviamo lo sguardo, osservando il suo viso per intero.
  • Parliamo chiaramente, facciamoci sentire bene. Se ci chiedono frequentemente di alzare la voce o di ripetere ciò che abbiamo detto, probabilmente non stiamo parlando con sufficiente chiarezza. Registriamoci e ascoltiamo le nostre conversazioni così da renderci conto se è facile ascoltarci e capirci quando parliamo.
  • Usiamo un linguaggio e delle immagini familiari a chi ci ascolta. Siamo più propensi a conversare con qualcuno che parla e pensa come noi, piuttosto che con qualcuno che utilizza un vocabolario differente.
  • Adottiamo lo stile di conversazione della persona con la quale stiamo parlando. Usiamo parole e accenti diversi se ci rivolgiamo ai nostri collaboratori o al ragazzino che abita in fondo alla strada.
  • Non cambiamo argomento. Non cerchiamo di rubare la scena, intromettendoci nella storia dell’altro per portare l’attenzione su di noi o su una questione sulla quale siamo più informati.
  • Cerchiamo di capire quando parlare e quando tacere: la conversazione dovrebbe essere uno scambio, e ogni per- sona coinvolta deve avere la possibilità sia di parlare sia di ascoltare. Partecipiamo, ma non monopolizziamo.
  • Manifestiamo il nostro interesse per quello che ci viene detto. Facciamo cenni di assenso, commentiamo e facciamo domande quando è il caso.
  • Per favorire la comunicazione, facciamo domande aperte, cioè domande che richiedono più di un semplice “sì” o “no” come risposta.

Che cosa non fare per una buona conversazione

  • Non parliamo troppo lentamente o troppo velocemente. Abbiamo conversato con persone che parlavano con una rapidità tale che non riuscivamo a star loro dietro, e con altre così lente che quando arrivavano a fine frase ci eravamo dimenticati l’argomento.
  • Non borbottiamo e non mangiamoci le parole.
  • Non parliamo troppo piano o troppo forte. Regoliamo il volume a seconda della distanza che ci separa dall’ascoltatore.
  • Non monopolizziamo la conversazione, lasciamo all’altra persona la possibilità di parlare.
  • Non vantiamoci: una conversazione dovrebbe essere uno scambio di idee e di pensieri, non un’occasione di autoincensamento.
  • Non conduciamo un interrogatorio. Le domande devono essere poste in modo amichevole e non aggressivo. Usiamo domande aperte in modo che l’altro possa esprimersi liberamente.
  • Non interrompiamo, lasciamo che l’altro completi il suo discorso prima di iniziare il nostro.
  • Non parliamo sopra gli altri. Parlare mentre l’altra perso- na sta ancora finendo la frase non solo è maleducato: ci impedisce anche di capire ciò che l’altro sta dicendo.
  • Non rifiutiamo ciò che viene detto: mantenere la mente aperta è essenziale, se vogliamo comprendere il punto di vista dell’altro.

Come si impara ad ascoltare con efficacia?

  • Ascoltiamo con empatia. Cerchiamo di sentire quello che sente l’altra persona quando parla.
  • Scacciamo qualsiasi distrazione. Spegniamo il telefono, mettiamo via tutti i documenti non pertinenti alla conversazione.
  • Assicuriamoci di aver capito che cosa dice l’altra persona riformulando quello che abbiamo ascoltato. Chiariamo eventuali incertezze quando l’altro ha finito di parlare.
  • Cerchiamo onestamente di vedere le cose dal punto di vista degli altri.
  • Non saltiamo a conclusioni e non facciamo ipotesi affrettate. Manteniamo un atteggiamento aperto e accomodante.
  • Mostriamo il nostro coinvolgimento con le espressioni del viso, con un sorriso o un’aria preoccupata a seconda dei casi. Manifestiamo la nostra partecipazione con cenni del capo o gesti.
  • Facciamo delle domande su ciò che viene detto. Possiamo rielaborare: “Quindi a quanto ho capito...” oppure possiamo entrare nello specifico con domande particolari. Questo non solo ci permette di chiarire alcuni punti, ma ci tiene vigili e attenti.
  • Non interrompiamo! Una pausa non dovrebbe venire interpretata come un momento vuoto in cui sta a noi cominciare a parlare. Aspettiamo finché non saremo certi che l’altro abbia terminato il discorso.
  • Osserviamo il linguaggio del corpo dell’interlocutore.

Dale Breckenridge Carnegie