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— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Mario Fortunato

Lei non sa chi sono io! Con Mario Fortunato

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Mario Fortunato: autore e traduttore, per Bompiani ha pubblicato la maggior parte delle sue opere, Luoghi naturali, I giorni innocenti della guerra (secondo classificato al Premio Strega 2007 e vincitore dei premi Mondello e Super Mondello), Amore, romanzi e altre scoperte, Quelli che ami non muoiono, Allegra Street, L’arte di perdere peso, Le voci di Berlino, Tre giorni a Parigi, Noi tre e Tutti i nostri errori. Sempre per Bompiani ha curato la traduzione di tutti i racconti di Evelyn Waugh e Virginia Woolf.


Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Ho imparato a scuola come tutti, credo. La lettura come passione l’ho mutuata in famiglia. La scrittura come possibilità espressiva fu scoperta grazie a una professoressa d’italiano, alle scuole medie.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

Sì, già da bambino scrivevo poesie e storie, ricopiavo con la macchina per scrivere e poi rilegavo. Ero autore e editore. La passione editoriale è sempre andata di pari passo a quella letteraria.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


Il primo: credo I ricordi di un entomologo di Jean-Henri Fabre. L’ultimo che sto leggendo I viceré di Federico De Roberto.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Ho una forte vocazione nomade e sono maniacalmente ordinato. Ho un meraviglioso studio nella mia casa di campagna, tra Lazio e Umbria. Ma sono anche capace di riprodurre il mio spazio ideale un po’ dappertutto, anche nei luoghi più transitori. Scrivo su computer, ma gli appunti rigorosamente a mano, a matita. Scrivo soprattutto la mattina, tra le 7 e le 12. Il pomeriggio è per le correzioni.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

In campagna non ci sono librerie, perciò Amazon. In città avevo le mie preferite, a Roma, a Londra, a Berlino, ma ormai le cose cambiano di continuo.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Carta. Solo carta.

Dove preferisci leggere?

A letto, la mattina molto presto, dopo aver fatto colazione.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

Ordine alfabetico per la letteratura. Per associazioni, la saggistica.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Casa editrice: Wagenbach. Autori: molti: Auden, Isherwood, Woolf, Mann, Čechov, davvero molti.

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

Un titolo che ho realmente trovato io e suggerito all’editore italiano: L’amante di A.B. Yehoshua – ne sono piuttosto fiero. Un titolo che mi rappresenta? Non saprei, i miei libri, suppongo. E molta poesia.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

Due libri in due momenti diversi ma ugualmente difficili mi hanno “salvato”: Un uomo solo di Christopher Isherwood e Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi. A Tabucchi ebbi modo di dirlo. Purtroppo con Isherwood non ho fatto in tempo.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

Ne ho regalati un’infinità, anche di recentissimo. Cerco sempre di tenere conto delle curiosità del destinatario, più che dei miei gusti.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Il Narratore nella Recherche proustiana. E il Narratore nei Frammenti di un discorso amoroso di Barthes. Si vede che tendo all’impersonalità.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

Ho avuto la fortuna di visitarne moltissimi nella realtà. Un luogo fantastico potrebbe essere la macchina del tempo di H.G. Wells o quella dell’Invenzione di Morel di A. Bioy Casares.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

Scelgo nel campo della letteratura italiana del Novecento: I Sillabari di Parise. Per via della lingua: è perfetta.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Lavorare.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Ho una pagina Facebook non gestita direttamente da me. Twitter e Instagram non so quasi che cosa siano.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Il mio carattere: impaziente. Carattere a stampa: Times New Roman.

Copertina rigida o brossura?

Brossura.

Un tuo sogno?

Sogno spesso I miei genitori, morti entrambi, e ne ho una tremenda nostalgia.


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Mario Fortunato