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— Parola all'editore

L’amore al tempo del merluzzo

L’amore al tempo del merluzzo

Le lettere d’amore in genere traboccano di scherzi privati e serissimi deliri, di desiderio e immaginazione, o di dolore offeso, quando l’amore non è corrisposto. Risposta a una lettera di Helga è una lettera d’amore unica, come lo sono tutte, però in un modo diverso da tutte, perché è popolata da agnelli e pesci, carne in tutte le sue forme, viva e morta e futura.

In un romanzo di successo di qualche anno fa, La lettera d’amore di Cathleen Schine, ci sono una Capra e un Montone, presi nel gioco di un motteggio delicato. Nel romanzo di Bergsveinn Birgisson pascolano greggi interi. Ci sono agnelli da marchiare o macellare, alghe e fieno, merluzzi grassi e dolci, montoni da concorso. L’amore di Bjarni per Helga, la donna che ha avuto e perduto, s’impasta di sale e sudore, di crine e di squame; è fatto della stessa materia delle colline, che a guardarle in un certo modo sembrano seni nell’abbandono del riposo. La terra è un corpo di donna da venerare e rispettare, e anche la passione più penosa, quella rinunciata, assume un senso nel disordine casuale della vita.

“Ho visto iceberg capovolgersi. Ho tirato un lompo in testa al prefetto. Ho dimenticato un cadavere. Sono andato a prendere una donna affumicata. Ho vissuto di sole promesse durante i gelidi inverni dei primi anni Sessanta, ho scritto versi negli spazi vuoti dell’esistenza e ho compreso che una persona può sognare in grande anche su un piccolo cuscino. Sono andato avanti inebriato dal desiderio e dalla speranza che spinge la linfa nei rami avvizziti della creazione. E ho amato, e sono stato perfino una creatura felice, per qualche tempo.”

Risposta a una lettera di Helga sembra un libro semplice, la voce di un contadino che ha scelto con orgoglio di restare fedele al suo mondo, pagando un prezzo molto alto. Ma l’amore non è semplice, e nessuno più di Bjarni lo sa.

[Illustrazione di copertina © Erin McGuire]

Bergsveinn Birgisson