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— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Paolo Iacuzzi

Lei non sa chi sono io! Con Paolo Iacuzzi

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Paolo Fabrizio Iacuzzi: pistoiese, si occupa di editoria, critica letteraria, educazione e promozione culturale. È presidente del Premio Letterario Internazionale Ceppo Pistoia e curatore delle opere di Piero Bigongiari, nonché autore di numerose raccolte di versi. Per Bompiani è uscito Consegnati al silenzio. Ballata del bizzarro unico male.


Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Mia madre.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

No.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


Il primo è un’enciclopedia, l’ultimo il libro in fieri di cui sono l’editor.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Scrivo al computer, spesso sull’iPhone per appuntare titoli e versi, ma la stesura avviene in uno o due momenti all’anno e in un periodo concentrato che dura anche diverse settimane.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

La libreria Lo Spazio a Pistoia, la Libreria l’Ora Blu a Firenze, risiedendo in entrambe le città. Perché mi intrigano e sono congeniali le scelte dei librai. Ma quando sono fuori casa la Libreria Giunti al Punto più vicina (e non lo dico perché sono un editor Giunti), per vedere con chi dialogano i libri che ho visto nascere, perché lì ci sono proprio tutti.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Libri di carta nella maniera più assoluta: da sottolineare, fare le orecchie, aprire a caso o dalla fine all’inizio, da leggere per filo e per segno.

Dove preferisci leggere?

Nella mia casa ai piedi della Collina a Pistoia.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

Divisi per generi letterari, con uno scaffale degli ultimi libri da leggere, sparsi, senza distinzione, quasi a caso in dialogo con i libri da rileggere. Nello scaffale accanto, i miei libri e le antologie e riviste che contengono alcuni miei versi.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Per l’occasione del premio Nobel 2020 Louise Glück e il suo Iris selvatico che quando uscì tradussi o meglio imitai e che poi dette origine a nuove poesie, dopo due anni di silenzio a seguito di un evento drammatico, successivamente confluite in Patricidio.

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

I titoli dei miei libri, che nascono dalla memoria di altri titoli di libri ma non so dire quali: ogni titolo è il camposanto dove riposano gli altri in colloquio con me.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

Il levriero di Tiepolo di Dereck Walcott.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

I Canti pisani di Ezra Pound.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Palinuro nell’Eneide di Virgilio.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

La Parigi capitale del XIX secolo di Baudelaire.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

Il libro V dell’Eneide, primo sbarco di migranti nella letteratura, prima attestata colonizzazione dell’altro nell’Occidente. Di solito viene forse letto il libro VI, ma è più facile viaggiare nel regno dei morti, popolato dai morti, che sbarcare e viaggiare nel regno dei vivi con sulle spalle i morti.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Resistere il più possibile dal pubblicare il primo libro. Se il primo libro è già pubblicato, aspettare prima di pubblicare il secondo, che deve avere una chiara visione del mondo, per contenuto e forma.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Uso i social quanto basta per dare delle informazioni su quel che faccio e organizzo. La socialità è solo in presenza, in assenza è la solitudine, che occorre ben portare per leggere e scrivere fino in fondo e al fondo.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Volitivo e Palatino.

Copertina rigida o brossura?

Brossura con bandelle.

Ci confidi un tuo sogno?

Non lo ricordo, sono la base della mia scrittura nella sua invenzione fantastica innestata sopra la dura realtà.


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Paolo Fabrizio Iacuzzi