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— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Alcide Pierantozzi

Lei non sa chi sono io! Con Alcide Pierantozzi

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Alcide Pierantozzi: nato nel 1985 a San Benedetto del Tronto, comincia a pubblicare con Bompiani a partire da questo romanzo, L'inconveniente di essere amati, ma è sulla scena letteraria italiana dal 2006, anno d’uscita di Uno in diviso, che ha assunto anche la forma di graphic novel. Collabora con quotidiani e riviste ed è sceneggiatore.


Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Leila, la mia maestra delle elementari.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

Mia madre ne era sicura, io avrei preferito il falegname, poi il pittore, poi l’attore.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 

Il Paradiso di Dante, trovato in casa senza le cantiche precedenti. Non ci capivo niente ma non facevo altro che leggerlo. Ricordo ancora le parole che mi colpirono di più: “discanto”, “sempiterno”, “destino”. L'ultimo libro letto: La carne di Emma Glass.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Possibilmente all’aperto, la prima ora del mattino, che è l’unica che conta. Sempre a mano, poi copio al computer.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

La Feltrinelli di corso Buenos Aires a Milano, anche perché ci vivo davanti.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Sempre carta. In digitale leggo solo gli articoli.

Dove preferisci leggere?

Al mare, vicino alla riva.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

Nessuno, anche perché li sposto continuamente.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Amo Les Editions de Minuit. E McSweeney’s. L’autore molto amato è David Foster Wallace.

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

Correndo con le forbici in mano di Augusten Burroughs.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

I libri di Emanuele Severino.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

Ricordi dal sottosuolo di Dostoevskij nella traduzione di Landolfi.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Arturo di Elsa Morante. Lui è il più fico di tutti.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

Quel Paradiso di cui parlavo poco fa, anche se dubito sia immaginario, tantomeno un luogo. È prima di tutto un tempo.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

Vanno bene quelli che si leggono, solo che bisognerebbe leggerli meglio, dedicargli più tempo anche andando contro i programmi ministeriali.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Di abbandonare ogni forma di pudore, anche nella vita. Se non metti il pudore da parte, non puoi scrivere.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Twitter non ce l'ho, ho sempre usato solo Facebook ma da poco sono su Instagram.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Generoso e Simoncini Garamond (che poi sarebbe quello di Einaudi).

Copertina rigida o brossura?

Forse brossura. Ma dico forse…

Un tuo sogno?

La postina che mi consegna un pacco. E io so che è un regalo di mia nonna. Mi sveglio sempre prima di aprirlo, ma non importa.


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Alcide Pierantozzi