L'inconveniente di essere amati
Vivere in provincia è come vivere su un ottovolante
emotivo: gesti, atteggiamenti, sguardi, soprattutto
gli sguardi... ogni cosa oscilla inesorabile
tra una dolcezza semplice, quasi struggente,
e una violenza carica di rabbia e frustrazioni.
Tutti sanno tutto di tutti, ma che cosa sanno?
Quando Paride lascia Milano per tornare
a Calanchi, sulla Riviera delle Palme, è in fuga
da una relazione distruttiva con il suo produttore
musicale: cerca un posto per rimettersi in sesto,
per tornare a scrivere canzoni. Cerca casa.
E risale sull’ottovolante.
A casa infatti trova lo zio Beppe, un uomo
insoddisfatto e violento che trascura la moglie
ed è un pessimo padre. Ma soprattutto trova
Sonia, la zia, una donna bellissima – e come
sempre nei piccoli paesi la sua bellezza è la sua
colpa – e se ne innamora contro ogni logica
e previsione. Poi trova il cuginetto Gianmaria,
ostile al mondo, e a ragione; trova l’amica
d’infanzia con la nonna malata che crede di avere
ancora ventun anni e fugge di casa; trova
Margherita, ragazzina polemica e spiccia armata
della sua sedia a rotelle; trova Manolo, che
tra codino, Harley Davidson e palestra sembra
incarnare un cliché ma invece rivela un’umanità
onesta e profonda.
Il respiro di un romanzo d’amore che si legge
come un film, disarmante e doloroso, pure
molto intimo, che ci racconta com’è complicato
capire da cosa siamo attratti e fino a dove può
spingersi la nostra lotta quotidiana per amare
ed essere amati.
Vivere in provincia è come vivere su un ottovolante
emotivo: gesti, atteggiamenti, sguardi, soprattutto
gli sguardi... ogni cosa oscilla inesorabile
tra una dolcezza semplice, quasi struggente,
e una violenza carica di rabbia e frustrazioni.
Tutti sanno tutto di tutti, ma che cosa sanno?
Quando Paride lascia Milano per tornare
a Calanchi, sulla Riviera delle Palme, è in fuga
da una relazione distruttiva con il suo produttore
musicale: cerca un posto per rimettersi in sesto,
per tornare a scrivere canzoni. Cerca casa.
E risale sull’ottovolante.
A casa infatti trova lo zio Beppe, un uomo
insoddisfatto e violento che trascura la moglie
ed è un pessimo padre. Ma soprattutto trova
Sonia, la zia, una donna bellissima – e come
sempre nei piccoli paesi la sua bellezza è la sua
colpa – e se ne innamora contro ogni logica
e previsione. Poi trova il cuginetto Gianmaria,
ostile al mondo, e a ragione; trova l’amica
d’infanzia con la nonna malata che crede di avere
ancora ventun anni e fugge di casa; trova
Margherita, ragazzina polemica e spiccia armata
della sua sedia a rotelle; trova Manolo, che
tra codino, Harley Davidson e palestra sembra
incarnare un cliché ma invece rivela un’umanità
onesta e profonda.
Il respiro di un romanzo d’amore che si legge
come un film, disarmante e doloroso, pure
molto intimo, che ci racconta com’è complicato
capire da cosa siamo attratti e fino a dove può
spingersi la nostra lotta quotidiana per amare
ed essere amati.