Cos’è la poesia che non salva
i popoli né le persone?
Una complicità di menzogne ufficiali,
una cantilena di ubriachi, a cui fra un attimo verrà tagliata la gola,
una lettura per signorinette.Che volevo una buona poesia, senza esserne capace,
che ho capito, tardi, il suo fine salvifico,
questo, e solo questo, è la salvezza.Czesław Miłosz, Prefazione, 1945
Per il consueto appuntamento che chiude ogni mese nel Salotto Bompiani oggi vi proponiamo uno dei testi tratti da Pellegrino in ascolto, la prima antologia dell'opera del premio Cervantes 2018 Ida Vitale, uruguayana, classe 1923. La raccolta, curata e tradotta da Pietro Taravacci, presenta per la prima volta al lettore italiano i testi colti, concisi e ricercati, sebbene mai oscuri o criptici della poetessa che nel solco della tradizione delle avanguardie storiche latinoamericane, tra echi simbolisti e lampi surreali, utilizza l’ironia per creare un universo metaforico popolato di animali e ricco di dettagli e colori precisi, vividi, esatti.
Àlzati,
ricomincia ogni giorno
la ruota inerme lungo
i dintorni dell'autentico centro.
Devia il raggio di sole
dal punto esatto
che lo scompone
in tuoi gioielli.
Ardi nella rovina.
Sarai polvere e non avrai un senso.