Giunti Editore

— Parola all'autore

Trent'anni senza Moravia

Trent'anni senza Moravia

Condividiamo le parole scritte da Carmen Llera Moravia, vedova dello scrittore romano, in occasione dei trent'anni dalla scomparsa dell'autore.

 


Eravamo dei viaggiatori, partivamo insieme o separati, l'importante era essere altrove.

Déracinés? Pas vraiment. Tornavamo sempre a questa Roma decadente, un porto di mare, non una vera capitale, dicevi, questa città dove hai ambientato gran parte dei tuoi romanzi e racconti.

Qui sei nato e qui è finita la tua vita un giorno di settembre.

Ho saputo che eri morto dalla radio, io che ti credevo immortale, e mi sono persa nella nebbia densa che avvolgeva Mogador. Ho camminato a lungo sulla spiaggia deserta e finalmente sono entrata nell'oceano dopo il tramonto.

Eravamo d'accordo per l'indomani a Fiumicino, saresti venuto a prendermi. Invece ho rivisto il tuo corpo che giaceva immobile, senza espressione.

Eri elegante, ti ho accarezzato il viso.

Il mondo continuava senza te.

Dove sei?, ti chiedevo... oggi non m'importa. Sei altrove, libero, mentre l'umanità sembra sempre più incatenata.

Sulla scrivania un volume di Racconti scritti prima della mia nascita. Lucido, razionale, cosmopolita, lontano dal sentimentalismo italiano.

Avevi ragione:  “Nel nostro rapporto per fortuna c'è sempre stata la mediazione della sola cosa in cui credo: la letteratura.”

La tua voce sempre con me.

 

Carmen Llera Moravia, settembre 2020

Carmen Llera Moravia

Alberto Moravia