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— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Marta Ceroni

Lei non sa chi sono io! Con Marta Ceroni

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Marta Ceroni, autrice per Bompiani del romanzo L'anatra sposa.

 

Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Mio nonno paterno, molto presto, col risultato che ho fatto poco o nulla per due anni alle elementari.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

Volevo fare tante cose, tra cui l’astronauta e l’antropologa, non vedevo lo scrittore come un mestiere, eppure scrivevo. Ho cominciato a tenere un diario a undici anni e non ho mai smesso.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


Ho cominciato coi fumetti, Alan Ford prima di tutto. L’ultimo libro che ho letto è stato Patagonia Express di Sepúlveda.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Scrivo alla scrivania, tavolo, letto, rivolta in direzione del sole, se posso davanti a una finestra. Scrivo al computer e uso Scrivener per mantenermi organizzata. Preferisco scrivere di mattina prima delle 10, specie d’inverno, ma non è sempre stato così, anni fa mi veniva più facile scrivere di sera dopo le 9.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

Una piccola libreria indipendente a Norwich, nel Vermont (USA), molto attiva culturalmente e nel campo del sociale.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Audiolibri e libri digitali; i libri che contano li compro in vari formati.

Dove preferisci leggere?

Ascolto i libri facendo lavoretti semplici, in casa o preparando la terra nell’orto. Non so più cosa vuol dire perdermi in un libro per ore, e vorrei.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

Ho diviso quelli in lingua da quelli italiani, e per la prima volta recentemente ho separato la narrativa dalla saggistica, prima era un assoluto caos.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Toni Morrison, Annie Ernaux.

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

La vita davanti a sé di Romain Gary.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

Al di là della violenza di Krishnamurti.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

Le piccole virtù di Natalia Ginzburg, Viaje a la luna di Federico García Lorca, Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Cosimo Piovasco di Rondò nel Barone Rampante di Calvino e Zenone nell’Opera al nero di Marguerite Yourcenar.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

Il monte Ventoso.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

Pensare per sistemi di Donella Meadows.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Presentarsi all’appuntamento sulla pagina tutti i giorni o quasi, identificare la voce giudicatrice e lasciarla nell’anticamera, imparare da subito a stralciare con generosità.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Frequento in maniera inconstante Facebook. Diffidavo di Instagram ma ora mi ci sono affezionata. Twitter è al di là delle mie capacità di attenzione.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Una che sa ascoltare, Book Antiqua.

Copertina rigida o brossura?

Brossura, più abbordabile e malleabile.

Ci confidi un tuo sogno?

Mettere in piedi un’iniziativa collettiva di cucina del Mediterraneo, all’interesezione tra equità, salute, e sostenibilità.

 


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Marta Ceroni