Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Giuseppe Scaraffia: torinese, insegna letteratura francese alla Sapienza e collabora con Il Sole 24 Ore e Sette. Per Bompiani ha scritto Il romanzo della Costa Azzurra e L'altra metà di Parigi.
Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?
Non ricordo bene, forse mia sorella, maggiore di due anni, mi ha spinto a imparare per emulazione.
Volevi fare lo scrittore già da piccolo?
Mia madre stimava talmente gli scrittori che non osavo ammettere il mio desiderio di scrivere e quindi di essere amato da lei non solo come figlio.
Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto?
Mi ricordo delle Fiabe orientali splendidamente illustrate. Per il bambino parole e figure sono strettamente legate. L’ultimo sono i Souvenirs di Alberto Savinio.
Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?
Scrivo per sopravvivere alla vita e quindi molto spesso e sul computer. Evito di farlo dopo cena, quando si è meno lucidi e troppo ottimisti sui risultati.
Qual è la libreria che frequenti più spesso?
Ormai ci sono quasi solo più le Feltrinelli, ma a Parigi frequento i bouquinistes che, come diceva Apollinaire, mantengono la Senna.
In viaggio porti con te libri di carta o eReader?
Entrambi, anche se preferisco il cartaceo che però pesa troppo.
Dove preferisci leggere?
In casa in poltrona o su un divano. Fuori in un caffè all’aperto se il tempo lo consente.
In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?
Li divido per nazione e, all’interno della nazione, per secolo. Ma ci sono anche piccole zone dedicate a temi o ad autori molto amati.
Casa editrice o autore straniero molto amato?
Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.
Tenera è la notte di Fitzgerald.
C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?
Alla ricerca del tempo perduto di Proust che mi ha svelato la profondità dell’apparenza.
Un libro che hai regalato a una persona amata?
L’Armada di Franz Zeise.
Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?
Julien Sorel di Stendhal anche se adesso lo sento lontano.
E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?
La Parigi di Hemingway.
Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?
La scuola è in grado di imbruttire qualsiasi libro. Quindi eviterei un libro davvero bello.
Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?
Non atteggiarsi, ma esprimersi come se si stesse cercando di spiegare qualcosa a un amico senza annoiarlo o impressionarlo.
Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?
Facebook per misurare la profondità dell’abisso della stupidità, ma anche per incontri insperati, straordinari, altrimenti affidati a quel regista distratto che è il caso.
Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.
Introverso. E un carattere di stampa che mi piace è Adobe Caslon.
Copertina rigida o brossura?
Brossura.
Un tuo sogno?
Sciare senza scarpe con allegria.
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