Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Giampiero Mughini. Il suo libro più recente in Bompiani è Memorie di un rinnegato.
Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?
Se ricordo bene, una maestra che veniva a casa nostra sino alla mia terza elementare. Ero talmente timido che quando veniva mi mettevo sotto la scrivania.
Volevi fare lo scrittore già da piccolo?
Non da piccolo, ma a vent’anni mi sono accorto che tra tutte le cose che non sapevo fare lo scrivere era quello che mi riusciva meno peggio.
Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto?
I libri di Emilio Salgari, letti a iosa e a voce alta.
Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?
A mano so scrivere un biglietto di auguri. Già a quindici anni battevo sui tasti della Olivetti di mio nonno. Adesso al computer, sempre e comunque.
Qual è la libreria che frequenti più spesso?
Amazon, dove trovi tutto e subito. A parte i cataloghi delle librerie antiquarie su cui smanio quasi tutti i giorni dell’anno.
In viaggio porti con te libri di carta o eReader?
Non conosco e non conoscerò mai la seconda parola della vostra domanda. Di che si tratta?
Dove preferisci leggere?
I romanzi li leggo steso sul mio letto. I saggi sulla chaise-longue di Le Corbusier che sta nel mio studio.
In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?
Ciascun segmento culturale disposto in ordine alfabetico su una differente libreria. La libreria con la saggistica italiana da lavoro corrente; la libreria con i libri di cultura tedesca; le prime edizioni della letteratura francese; i libri di cinema; l’erotica; i libri russi, eccetera. Per un totale di sette stanze zeppe da cima a fondo.
Casa editrice o autore straniero molto amato?
Le francesi Éditions de Minuit, nate al tempo dell’occupazione nazista e che oggi pubblicano i romanzi di Jean Echenoz.
Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.
Il libro che Echenoz ha dedicato al fondatore delle Éditions de Minuit che in Italia è stato tradotto da Adelphi col titolo Il mio editore.
C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?
Talmente tanti che non basta l’intero spazio di questo interrogatorio.
Un libro che hai regalato a una persona amata?
Un romanzo di Joseph Conrad che avevo regalato a una ragazza che mi piaceva molto. Mi confessò che non ce l’aveva fatta a leggerlo per intero. Càpita.
Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?
Il protagonista di Una questione privata di Giuseppe Fenoglio.
E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?
Trovo che la realtà superi di gran lunga la fantasia. Questa estate andrò a Sarajevo, dove pochi anni fa sono successe cose inaudite.
Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?
Pinocchio, ma fors’anche Leonardo Sciascia, che è comprensibile da tutti.
Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?
Di lasciar perdere e trovarsi un lavoro serio che ti dà da campare.
Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?
Non ho mai avuto un account social, non ho mai mandato un tweet, non ho mai guardato una foto su Instagram.
Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.
Sono un uomo molto fiero che non si scambia per Napoleone ma che si piace molto.
Copertina rigida o brossura?
Le brossure del Novecento sono meravigliose a trovarle intatte.
Un tuo sogno?
Quello di morire senza dare fastidio a nessuno e meno che mai a me stesso.
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