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— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Tiziano Fratus

Lei non sa chi sono io! Con Tiziano Fratus

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Tiziano Fratus: ha coniato il concetto di Homo Radix, a cui è conseguita la disciplina della dendrosofia e una pratica quotidiana di meditazione in natura. Per Bompiani ha scritto I giganti silenziosi e Giona delle sequoie.


Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Devo ammettere che nutro ancora diversi dubbi riguardo il mio “saper scrivere”. Se intendiamo chi mi ha insegnato a compitare e a disegnare le parole allora direi mia madre e i preti a scuola. Se intendiamo scrivere da adulto, be’, la lista è monumentale e abbraccia poeti, narratori, filosofi, cantautori e... Oriana Fallaci. Ma anche Dylan Dog.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

Assolutamente no. Il veterinario, lo studioso di insetti e animali vari.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


Da bambino ero disinteressato nei riguardi della lettura. Studiavo poco, imparavo poco, ma mi annoiavo anche poco. Ho flash di letture irregolari di qualche libro di Rodari e poi lessi La freccia nera di Stevenson, di cui non ricordo assolutamente nulla. Ma credo che la copertina fosse verde. Invece ero affascinato dalle enciclopedie, mia nonna aveva la mitica Conoscere che ho tagliazzuto, una volta, ben bene, quando dovevo fare una ricerca sugli antichi egizi. Così facendo ho compromesso la trasmissione ereditaria di quel volume agli altri miei parenti. Le mie navigazioni preferite, nella carta, erano comunque libroni illustrati dedicati ai mammiferi, ai pesci, ai dinosauri.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Se sono in viaggio scrivo su carta, ho compilato centinaia di taccuini, quaderni e diari. Se sono a casa invece scrivo soprattutto su pc. Posso scrivere a qualsiasi ora, vado a periodi, come tutti gli ossessivi ho periodi di compilazione notturna e poi periodi di compilazione diurna. Dipende...

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

Amazon.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Ho alcuni eReader ma preferisco ancora leggere su carta. Magari dimentico a casa il dentifricio e la maglia di ricambio, ma un libro di troppo c’è sempre.

Dove preferisci leggere?

Dipende dove mi trovo. Mi piace leggere nei boschi o nelle stanze degli alberighi od ostelli dove mi trovo. A casa, in giardino, sul dondolo o nello studio.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

Per temi, alcune librerie. Per case editrici, altre librerie.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Confesso di essere malato di adelphite. Ovviamente amo Bompiani – ogni riferimento a fatti e persone è del tutto casuale... – e tutti gli altri editori che mi hanno pubblicato in questi vent’anni, ma anche tanti altri. Autore straniero molto amato... vediamo... cambia a seconda di cosa intendiamo per scrittura. Se penso ai romanzieri ad esempio Hemingway e Thoreau e Hesse e Kiš, e Márai, Kawabata e Burroughs. Se penso al pensiero, alla filosofia, allora Dōgen e Merton. Se penso alla poesia Murray, Frost, Carlos Williams e tanti altri. Ma anche Jim Morrison e Nick Drake.

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

Mmmh... Il pasto nudo. Anche Storia naturale della distruzione.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

Lo Shōbōgenzō di Dōgen è stato seminale. Ma anche lo Zhuāng-zǐ il classico cinese. Importante è stato il pensiero di Adriana Zarri.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

C’è modo e modo di sparire della poetessa Nina Cassian. Ha funzionato.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Quante battutone mi scapperebbero a questa domanda... ma eviterò. Non ne esiste uno più di molti altri.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

Il Giappone e ci sono stato.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

I fioretti di san Francesco.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Orienta le tue energie in altre direzioni.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Sono un gioco, non vanno presi troppo sul serio. Se poi uno si fa travolgere allora meglio staccarsene.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Spinoso. Intendete un font? Mi piace ad esempio il Bell MT.

Copertina rigida o brossura?

Mega copertina cartonata con sovracoperta.

Un tuo sogno?

Meglio lasciare un po’ di mistero, al primo appuntamento.


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Tiziano Fratus