Giunti Editore

— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Silvia Ballestra

Lei non sa chi sono io! Con Silvia Ballestra

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Silvia Ballestra. Marchigiana, vive e lavora a Milano. È autrice di romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni, pubblicati per i maggiori editori italiani. Per Bompiani ha pubblicato La nuova stagione.


Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

La maestra Tordini: ricordo benissimo quando alla fine delle lezioni ci leggeva L'isola del tesoro. E, a seguire, Cipì e le Favole al telefono. È stata molto brava anche nel proporci di scrivere testi liberi, dunque “creativi”, e contribuire al “quaderno collettivo” che girava di mano in mano, veniva portato a casa e infine veniva letto ad alta voce e discusso. Ricordo che ci fece fare l'abbonamento di classe al Corriere dei piccoli e almeno una volta alla settimana leggevamo il Corriere della Sera, anche articoli di cronaca abbastanza impegnativi (erano gli anni settanta).

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

No.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


Libri amati da bambina che mi vengono in mente al volo: Quando Hitler rubò il coniglio rosa di Judith Kerr e La guerra dei bottoni di Louis Pergaud. Prima, tutte le Fiabe sonore, Piccole donne e i romanzi gialli di Nancy Drew. Ultimo libro letto? Vari e diversi, anche per lavoro. Dico allora ultimi libri comprati e ancora da leggere: i tre titoli della collana “Animalia” della Adelphi, presi in blocco spendendo una fortuna, che mi tengo in serbo per l'inverno.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Scrivo al computer ma gli appunti a mano, quanto ai momenti della giornata dipende dal periodo e dai libri. Ci sono stati anni in cui scrivevo d'estate, di notte, in cucina perché c'era uno sgabello alto, ma in generale scrivo quando ho un progetto in cantiere o dei lavori in consegna, quindi con ritmi e flussi variabili.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

Librerie di tutti i tipi. Sia indipendenti che di catena, universitarie, seconda mano, bancarelle, un po' di tutto. A Milano vado anche alla Taschen di via Meravigli, al bookstore della Triennale, alla Libreria della Natura: posti piacevoli anche solo per passare e guardare, farsi venire delle idee.

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Dipende, dal viaggio e dal periodo.

Dove preferisci leggere?

Divano, letto, seggiola in balcone (bagno è stato detto?, se qualcuno l'ha detto mi associo, ma non vorrei essere l'unica a dirlo visto che siamo in un salotto!).

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

È saltato ogni possibile ordine, sugli scaffali ci sono anche orribili doppie file; libri e carte tendono a invadere ogni ripiano orizzontale della casa come vivessero di vita propria, maledetti.

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Poiché autori sarebbero troppi, dico casa editrice: mi piace molto il lavoro che sta facendo la Astoria edizioni, da anni tengo d'occhio il loro catalogo perché ci sono molte sorprese dentro e si fanno belle scoperte o riscoperte (le loro copertine rosse, poi, sono molto particolari).

Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

Giù la piazza non c'è nessuno di Dolores Prato.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

Under 25, Belli e perversi il secondo volume delle antologie curate da Pier Vittorio Tondelli, comprato alla Libreria delle Moline a Bologna: il mio è davvero un caso in cui un libro cambia il corso di una vita visto che ho cominciato a scrivere dopo averlo letto e ho pubblicato le mie prime cose in Papergang, il terzo e ultimo volume della serie.

Un libro che hai regalato a una persona amata?

Tutti i libri regalati ai miei figli, scelti con loro e per loro

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Varie protagoniste dei racconti di Alice Munro, o di Grace Paley, o dei romanzi di Edna O'Brien, o di quelli di Joyce Carol Oates.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

L'Overlook Hotel.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

I viceré di De Roberto.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Di tenere i nervi saldi e prepararsi a non navigare nell'oro.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Tutti e tre, in quest'ordine: Twitter, Facebook, Instagram.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Mi dicono “diretto” (ma non saprei), per lavorare Times New Roman.

Copertina rigida o brossura?

Uguale.

Un tuo sogno?

Una casa con un giardino segreto e un giardino d'inverno.


Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter, non perderti il prossimo!

Silvia Ballestra