Giunti Editore

— Parola all'autore

Lei non sa chi sono io! Con Manolo Trinci

Lei non sa chi sono io! Con Manolo Trinci

Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Manolo Trinci: è scrittore e bibliofilo. Dal 2015 gestisce e anima su Facebook la pagina “Gram-modi” dove raccoglie errori di grammatica, vignette divertenti per spiegare le regole grammaticali ai coetanei ma anche libri che lo appassionano (con una venerazione per i testi di linguistica e grammatica, ovviamente) e aforismi. Per Bompiani ha scritto Le basi proprio della grammatica.


Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?

Ho cominciato a copiare lo stampatello maiuscolo, tondeggiante e armonioso che mio fratello usava per nominare le VHS e le musicassette che registrava. Questo è stato il mio primo incontro con la scrittura ancor prima di andare a scuola. La lettura è arrivata in seguito, tra i banchi delle elementari.

Volevi fare lo scrittore già da piccolo?

No. In realtà avrei voluto fare altro. Da bambino il wrestler; da adolescente il calciatore, ma visto che non avevo un bel tocco capii presto che non faceva per me. Riguardo alla scrittura, invece, è avvenuto tutto in modo naturale, non calcolato. È stata una cosa che è maturata e cresciuta pian piano dentro di me.

Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto? 


L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, una vecchissima edizione illustrata, ricordo che aveva la copertina arancione. Ultimamente ne ho finiti due (anche perché non riesco a leggere un libro alla volta): Il rumore di una chiocciola che mangia di Elisabeth Tova Bailey e Banalità di Stefano Bartezzaghi.

Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?

Scrivo spesso a mano, ho molte agende sparse in diverse stanze della casa e sulla mia scrivania. Sono sempre in bella vista, perché se un’idea, una poesia o una frase mi attraversa la mente, devo fissarla subito, prima che sfugga via. Quando invece scrivo la mia pagina al giorno, o riscrivo in modo ordinato e logico le idee che avevo appuntato qui e là, mi metto al computer, di solito questo accade di prima mattina o alla sera dopo cena.

Qual è la libreria che frequenti più spesso?

Vado spesso a una Feltrinelli vicino a casa che si trova all’interno di un centro commerciale. Ci andavo fin da piccolo, mi hanno visto crescere. Ma mi piace anche variare, Roma è piena di librerie, ogni volta che ne vedo una entro anche se non devo comprare nulla (sembra vero!).

In viaggio porti con te libri di carta o eReader?

Purtroppo non ho un bel rapporto con gli eBook. Non ne ho mai letto uno. Non è colpa mia, è più forte di me. Il libro secondo me è anche un’esperienza tattile e olfattiva. E poi come farei con un eBook a sottolineare e aggiungere note e commenti sul lato delle pagine e alla fine della lettura?

Dove preferisci leggere?

Ovunque (davvero, eh!): in metropolitana, dal medico, quando vado alla posta, sul divano, la sera a letto… 
Se ho un minuto libero, lo sfrutto sempre per leggere anche una sola pagina o un solo paragrafo. È questo il segreto per leggere tanto: leggere dappertutto, anche poco.

In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?

Non solo sono un lettore vorace, ma anche un collezionista di prime edizioni, di fuori catalogo e di libri autografati. I libri usciti recentemente e le edizioni tascabili li ordino per casa editrice e si trovano nella libreria in sala da pranzo; mentre i libri introvabili, ai quali ho dato duramente la caccia, li tengo gelosamente nella libreria della mia camera, e sono sistemati in ordine alfabetico. E poi ho anche pile e pile di libri per terra, e sono quelli che devo ancora leggere…

Casa editrice o autore straniero molto amato?

Milan Kundera su tutti, ma ce ne sarebbero tanti altri da menzionare.


Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.

L’insostenibile leggerezza dell’essere (il romanzo perfetto) di Milan Kundera.

C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile, o che ha cambiato il tuo percorso di vita?

Sì, L’Alchimista di Paolo Coelho, tanto da averne quattro edizioni diverse. Ricordo ancora le parole che mi colpirono: “Quando tu desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.”


Un libro che hai regalato a una persona amata?

Todo el amor di Pablo Neruda.

Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?

Sherlock Holmes, un personaggio talmente riuscito da aver oscurato il suo autore.

E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?

Sicuramente l’Inferno di Dante, ma visto attraverso gli occhi del Poeta.

Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?

Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes.

Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?

Leggi tanto, ma davvero tanto. Leggi di tutto, ma veramente di tutto e senza pregiudizi. E quando sei colmo, scrivi! Sfogati! E se ti piace davvero scrivere, scrivi veramente, ogni giorno, cancella il resto, taglia, elimina il superfluo, pensa a lungo termine, non fare anche questo, ma dedicati solo a questo, solo alla tua passione per tutta la vita. Solo così si diventa bravi, solo con il fare, con la pratica.

Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?

Li uso tutti e tre, anche perché pubblico contenuti grammaticali ogni giorno.

Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.

Perseverante. Il Times New Roman è il font che uso sempre per buttare giù le idee, perché mi sembra il più equilibrato e neutro rispetto agli altri.


Copertina rigida o brossura?

Entrambe.

Un tuo sogno?

Vorrei avere sempre la possibilità di scrivere e di condividere con gli altri il mio sguardo sul mondo.



Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter, non perderti il prossimo!

Manolo Trinci