Lei non sa chi sono io! è un questionario semiserio per conoscere meglio i nostri autori. In questa puntata chiacchieriamo con Enzo Fileno Carabba, autore per noi di Vite sognate del Vasari.
Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere?
Mio nonno ascoltava tutti attentamente. È bello quando qualcuno ti sta a sentire: è una cosa che ti cambia. Quindi prima di tutto ho imparato ad ascoltare. O almeno ho conosciuto una persona che sapeva farlo. Per quanto riguarda la scrittura, inizialmente ho provato da solo. C'erano questi quaderni con delle attraenti linee curve che si intravedevano in filigrana sulla pagina bianca. Le ripassai con la penna, convinto che fossero parole dal significato magnifico. Mostrai il mio “scritto” in famiglia, provocando negli adulti una inspiegabile allegria.
Volevi fare lo scrittore già da piccolo?
Mi piacevano le storie. Mi sembrava che, soprattutto quelle irreali, parlassero proprio a me.
Qual è il primo libro che ricordi di aver amato da bambino, e l’ultimo libro che hai letto?
Ricordo una strega che lancia la sua maledizione contro una ragazza:
“Con il vento te ne andrai
Con la pioggia tornerai”.
La poveretta diventa leggera, perde ogni appiglio e viene trascinata via dal vento. Credo sia una fiaba di Luigi Capuana.
Ho appena finito La mia voce ti accompagnerà, sono racconti terapeutici dello psichiatra ipnotizzatore Milton H. Erickson. Insegnano a trovare appigli per non farsi portare via dal vento.
Dove scrivi, come scrivi (a mano o su un computer) e in quali momenti della giornata?
Prendo appunti a mano, possibilmente andando a giro nel bosco, poi torno a casa e scrivo al computer. I momenti variano, ma se inizio la mattina il giorno è più lungo.
Qual è la libreria che frequenti più spesso?
Quella di casa mia.
In viaggio porti con te libri di carta o eReader?
Carta.
Dove preferisci leggere?
Disteso.
In che ordine tieni i libri sui tuoi scaffali?
Per nazionalità. Dentro la nazione seguo l'ordine alfabetico. Però il caos fa capolino tra gli scaffali e offre i suoi consigli.
Casa editrice o autore straniero molto amato?
Il primo che mi viene in mente senza pensare è John Fante.
Un titolo che ti rappresenta o che vorresti aver scoperto tu.
Il lungo addio. Ma se fosse un libro mio, sarebbe riferito all'intera vita di una persona.
C’è un libro che ti ha salvato in un momento difficile o che ha cambiato il tuo percorso di vita?
Preferisco ripensare ai momenti facili, che in ogni caso continuano a risuonare e aiutarti anche in quelli difficili. In un momento facile ho letto Cronache marziane di Ray Bradbury e l'ha reso ancora più facile.
Un libro che hai regalato a una persona amata?
Little Nemo, un fumetto del primo Novecento.
Qual è il personaggio letterario che hai amato maggiormente?
Maggioramente non lo so. Mi dà una certa soddisfazione il Conte di Montecristo.
E quale il luogo della letteratura – anche fantastico – che vorresti visitare?
Vorrei salire sulla misteriosa montagna che si intravede in lontananza nell'Annunciazione di Leonardo da Vinci. Se non fosse possibile, mi andrebbe bene anche esplorare le isole visitate da Ulisse, ma in tranquillità.
Quale libro secondo te si dovrebbe far leggere a scuola?
La pelle di Curzio Malaparte.
Quale consiglio daresti a uno scrittore esordiente?
Fatti un giro prima di scrivere.
Facebook, Twitter, Instagram, o sei per il silenzio-social?
Sono quasi un esperto. Ho una pagina facebook ma non riesco a entrarci.
Un aggettivo per il tuo carattere e un carattere di stampa che ti piace.
Mi ricordo questa frase di Eraclito: “Il carattere è il destino.” Preferisco parlare dello stile: mi piace il corsivo, quando indica che stiamo entrando in un'altra dimensione (che so, per indicare la voce di un demone che sussurra nella mente del protagonista).
Copertina rigida o brossura?
Proprio non saprei. Non era male quando incidevano le lettere sulla pietra, obbligando a una certa economia espressiva.
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