I racconti 1927-1951
Questo volume, pubblicato originariamente
nel 1952, raccoglie gran parte dei racconti
scritti da Moravia tra il 1927 e il 1951, alcuni
già apparsi su giornali e riviste e tutti (tranne
l’ultimo, Luna di miele, sole di fiele) distribuiti
in raccolte più brevi come La bella vita (1935),
L’imbroglio (1937) e L’amante infelice (1943).
I primi racconti risalgono agli anni in cui
Moravia lavorava a Gli indifferenti (1929)
e mostrano già la compiuta maturità tecnica
ed espressiva dell’autore.
La raccolta, che ottenne il Premio Strega
nel 1952, comprende inoltre alcuni tra i suoi
racconti lunghi più noti, come Cortigiana
stanca, Delitto al circolo del tennis, La
provinciale, Fine di una relazione. Sono testi
che collocano Alberto Moravia in una posizione
di assoluto rilievo nel panorama letterario
italiano del Novecento: i racconti hanno spesso
un’ambientazione medio-borghese, che Moravia
ben conosceva e spesso stigmatizzava e rivelano
un mondo di relazioni ipocrite, basate sul potere
cinico del denaro, sulla reciproca indifferenza
e su rapporti amorosi spesso insinceri e viziati
da altre finalità. Moravia ci restituisce
personaggi alle prese con i dubbi e le ambiguità
di tutti, in bilico tra grandezze e brutture
dalle quali sembra difficile redimersi.
Questo volume, pubblicato originariamente
nel 1952, raccoglie gran parte dei racconti
scritti da Moravia tra il 1927 e il 1951, alcuni
già apparsi su giornali e riviste e tutti (tranne
l’ultimo, Luna di miele, sole di fiele) distribuiti
in raccolte più brevi come La bella vita (1935),
L’imbroglio (1937) e L’amante infelice (1943).
I primi racconti risalgono agli anni in cui
Moravia lavorava a Gli indifferenti (1929)
e mostrano già la compiuta maturità tecnica
ed espressiva dell’autore.
La raccolta, che ottenne il Premio Strega
nel 1952, comprende inoltre alcuni tra i suoi
racconti lunghi più noti, come Cortigiana
stanca, Delitto al circolo del tennis, La
provinciale, Fine di una relazione. Sono testi
che collocano Alberto Moravia in una posizione
di assoluto rilievo nel panorama letterario
italiano del Novecento: i racconti hanno spesso
un’ambientazione medio-borghese, che Moravia
ben conosceva e spesso stigmatizzava e rivelano
un mondo di relazioni ipocrite, basate sul potere
cinico del denaro, sulla reciproca indifferenza
e su rapporti amorosi spesso insinceri e viziati
da altre finalità. Moravia ci restituisce
personaggi alle prese con i dubbi e le ambiguità
di tutti, in bilico tra grandezze e brutture
dalle quali sembra difficile redimersi.