Nelle mie vene
Questo libro racconta dell’essere figlio e dell’essere
padre, del sangue che si dona e di quello
che si riceve. Racconta della Sardegna d’inverno,
dei paesi contadini e della sua più grande città
di mare, del bisogno di scappare e della poesia
dell’arrangiarsi, di giovani vite al confine
tra il crimine e la noia, di romanzi mai scritti,
della televisione italiana, di bambine da crescere,
donne da amare, di caffè-libreria, stazioni
e aeroporti.
Il protagonista di questa storia è Aurelio Cossu,
nato e cresciuto in un paesino vicino a Cagliari,
un uomo che ha una compagna, una figlia,
un lavoro in tivù. Aurelio, la cui vita dipende
dalla generosità altrui, dalle donazioni di sangue
di perfetti sconosciuti, è un uomo che non si ferma
un istante, guidato da un sentimento di mai
completa appartenenza, dal bisogno di trovare
un senso ai molti destini che scorrono nelle sue
vene. Intellettuale sui generis, lavoratore precario
e scettico nel competitivo mondo della televisione,
assume la grandezza di un antieroe mite e tenace
per il modo in cui sa abbandonarsi pienamente
ai momenti più improbabili dell’esistenza – come
quando si trova alle prese con un misterioso
latitante còrso, ai confini della legalità.
Con voce avvolgente, che sembra seguire il rollio
dei pensieri tra l’isola e la terraferma, Soriga
dà vita a un racconto che è un sorprendente noir
isolano, un reportage coraggioso sulla Sardegna
più lontana dall’immaginario comune
e un sorridente bilancio sul ruolo degli intellettuali
nel nostro mondo distratto.
Questo libro racconta dell’essere figlio e dell’essere
padre, del sangue che si dona e di quello
che si riceve. Racconta della Sardegna d’inverno,
dei paesi contadini e della sua più grande città
di mare, del bisogno di scappare e della poesia
dell’arrangiarsi, di giovani vite al confine
tra il crimine e la noia, di romanzi mai scritti,
della televisione italiana, di bambine da crescere,
donne da amare, di caffè-libreria, stazioni
e aeroporti.
Il protagonista di questa storia è Aurelio Cossu,
nato e cresciuto in un paesino vicino a Cagliari,
un uomo che ha una compagna, una figlia,
un lavoro in tivù. Aurelio, la cui vita dipende
dalla generosità altrui, dalle donazioni di sangue
di perfetti sconosciuti, è un uomo che non si ferma
un istante, guidato da un sentimento di mai
completa appartenenza, dal bisogno di trovare
un senso ai molti destini che scorrono nelle sue
vene. Intellettuale sui generis, lavoratore precario
e scettico nel competitivo mondo della televisione,
assume la grandezza di un antieroe mite e tenace
per il modo in cui sa abbandonarsi pienamente
ai momenti più improbabili dell’esistenza – come
quando si trova alle prese con un misterioso
latitante còrso, ai confini della legalità.
Con voce avvolgente, che sembra seguire il rollio
dei pensieri tra l’isola e la terraferma, Soriga
dà vita a un racconto che è un sorprendente noir
isolano, un reportage coraggioso sulla Sardegna
più lontana dall’immaginario comune
e un sorridente bilancio sul ruolo degli intellettuali
nel nostro mondo distratto.