Questa rubrica è dedicata alla storia di alcuni dei premi letterari internazionali, una vera miniera che permette a editori e lettori di scoprire voci interessanti da tutto il mondo.
Fondato nel 1975 il Premio de Literatura en Lengua Castellana “Miguel de Cervantes” è il più importante riconoscimento per gli autori di lingua spagnola. Nel corso della sua esistenza sono stati premiati scrittori provenienti da dieci paesi, egualmente ripartiti tra la Spagna e l'America latina. Il nome è un tributo all'autore di Don Chisciotte della Mancia, Miguel de Cervantes.
Assegnato dal Ministero dell'Educazione, della Cultura e dello Sport su proposta dell'Associazione delle Accademie di lingua spagnola, dell'Accademia reale di Spagna e dei vincitori delle edizioni precedenti, viene concesso ogni anno a un autore la cui opera in castigliano, considerata nel suo complesso, abbia arricchito in maniera particolare la cultura ispanofona. A partire dal 1979, quando fu concesso ex æquo a Jorge Luis Borges e Gerardo Diego, non può essere vinto da più di uno scrittore per volta né assegnato postumo o non venire assegnato.
Dopo il primo vincitore, Jorge Guillén, nel 1976, sono tanti i grandi nomi delle letterature ispaniche a essere entati nell'Olimpo del Cervantes: per limitarci ai più celebri, i tre premi Nobel Octavio Paz, Mario Vargas Llosa e Camilo José Cela, Rafael Alberti, Ernesto Sabato, Carlos Fuentes, María Zambrano, Adolfo Bioy Casares e Álvaro Mutis. Di questi, ventitré provenienti dalla Spagna e ventidue dai paesi del Sudamerica, in particolare Messico e Argentina. Essendo un premio alla carriera viene generalmente assegnato in tarda età e non è raro che sancisca per i vincitori una sorta di consacrazione definitiva anche presso il grande pubblico.
Nel catalogo Bompiani ci sono due vincitori e una vincitrice del premio: lo spagnolo Juan Marsé, di cui abbiamo portato in Italia Ultime sere con Teresa, uno dei romanzi fondamentali del Novecento spagnolo; il cileno Nicanor Parra, la cui importantissima parabola poetica è ripercorribile nell'antologia L'ultimo spegne la luce; e l'uruguaiana Ida Vitale, figura di primissimo piano delle avanguardie sudamericane, di cui è disponibile in italiano il nostro Pellegrino in ascolto.
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