L' uomo come fine
Il Moravia saggista racchiude in questo libro il meglio della
sua produzione artistica. Machiavelli, Boccaccio, Pavese,
Maupassant, tutta una serie di rapidi incontri, di riletture
o di esperienze nuove, fino al celebre saggio su Manzoni
e l’ipotesi di un realismo cattolico che impose a suo tempo
una nuova angolatura nella lettura dei Promessi Sposi.
Ogni lettura o rilettura chiarisce anche gli aspetti più oscuri
del testo, facendone risaltare con chiarezza nuovi aspetti
e volti inediti, con l’intento sotteso di riaffermare
la centralità dell’uomo, mettendo in guardia dai pericoli
insiti in qualsiasi pensiero totalizzante, sia esso di carattere
religioso, politico etico o scientifico. Nelle parole stesse
dell’autore L’uomo come fine “è una difesa dell’umanesimo
in un momento in cui l’antiumanesimo è in voga.
Ora, la letteratura è per sua natura umanistica. Ogni difesa
dell’umanesimo è dunque una difesa della letteratura.”
Il Moravia saggista racchiude in questo libro il meglio della
sua produzione artistica. Machiavelli, Boccaccio, Pavese,
Maupassant, tutta una serie di rapidi incontri, di riletture
o di esperienze nuove, fino al celebre saggio su Manzoni
e l’ipotesi di un realismo cattolico che impose a suo tempo
una nuova angolatura nella lettura dei Promessi Sposi.
Ogni lettura o rilettura chiarisce anche gli aspetti più oscuri
del testo, facendone risaltare con chiarezza nuovi aspetti
e volti inediti, con l’intento sotteso di riaffermare
la centralità dell’uomo, mettendo in guardia dai pericoli
insiti in qualsiasi pensiero totalizzante, sia esso di carattere
religioso, politico etico o scientifico. Nelle parole stesse
dell’autore L’uomo come fine “è una difesa dell’umanesimo
in un momento in cui l’antiumanesimo è in voga.
Ora, la letteratura è per sua natura umanistica. Ogni difesa
dell’umanesimo è dunque una difesa della letteratura.”