Tutte le opere. Vol. 4: Tragicommedie, drammi romanzeschi, sonetti, poemi, poesie occasionali
Con questo quarto volume si conclude la monumentale
edizione (con nuove introduzioni e traduzioni,
accompagnate da ricchi commenti) di ''Tutte le opere'' di William Shakespeare. Nell'ultimo tomo figurano
otto drammi (fra i quali ''Il mercante di Venezia'', ''Misura per misura'', ''Tutto è bene ciò che finisce bene'', ''Il racconto d'inverno'', ''La tempesta''), i ''Sonetti'' (una sequenza di centocinquantaquattro
componimenti), cinque poemi e una serie di poesie
d'occasione che hanno reso celebre l'autore in tutti
i campi dell’espressione teatrale e letteraria.
Un eloquente esempio della sua genialità e della sua
vulcanica inventiva, capace di mettere in crisi
le definizioni imposte dalla critica internazionale
ai generi letterari. Nell'Inghilterra fra Cinque
e Seicento la vena teatrale e la vena poetica erano
divise da pratiche e finalità differenti, in quanto
prevalentemente rivolte ad ambienti diversi
della società. Ecco perché si può parlare, come
proponiamo in questo volume, di tragicommedie
o di drammi romanzeschi, di sonetti o di poemi:
ma in ciascuna di queste opere è sempre e solo
il genio di Shakespeare a uniformare una materia
unica e inimitabile, dotata di una sua intima
coerenza, in grado di mescolare, con originalità
e creatività, poesia e prosa, dramma e lirica,
tragedia e commedia, epica e favola popolare.
Con questo quarto volume si conclude la monumentale
edizione (con nuove introduzioni e traduzioni,
accompagnate da ricchi commenti) di ''Tutte le opere'' di William Shakespeare. Nell'ultimo tomo figurano
otto drammi (fra i quali ''Il mercante di Venezia'', ''Misura per misura'', ''Tutto è bene ciò che finisce bene'', ''Il racconto d'inverno'', ''La tempesta''), i ''Sonetti'' (una sequenza di centocinquantaquattro
componimenti), cinque poemi e una serie di poesie
d'occasione che hanno reso celebre l'autore in tutti
i campi dell’espressione teatrale e letteraria.
Un eloquente esempio della sua genialità e della sua
vulcanica inventiva, capace di mettere in crisi
le definizioni imposte dalla critica internazionale
ai generi letterari. Nell'Inghilterra fra Cinque
e Seicento la vena teatrale e la vena poetica erano
divise da pratiche e finalità differenti, in quanto
prevalentemente rivolte ad ambienti diversi
della società. Ecco perché si può parlare, come
proponiamo in questo volume, di tragicommedie
o di drammi romanzeschi, di sonetti o di poemi:
ma in ciascuna di queste opere è sempre e solo
il genio di Shakespeare a uniformare una materia
unica e inimitabile, dotata di una sua intima
coerenza, in grado di mescolare, con originalità
e creatività, poesia e prosa, dramma e lirica,
tragedia e commedia, epica e favola popolare.