Tenera è la notte
Anni venti del Novecento, Costa Azzurra, Francia.
I ricchi americani, gli artisti e gli scrittori della
“generazione perduta” sciamano in Riviera con
in mano un cocktail martini e in tasca le proprie
ambizioni. Tra loro ecco lo psichiatra Dick Diver,
pieno di fascino e talento ma squattrinato, e sua
moglie Nicole Warren, bella, milionaria, fragile
come una farfalla. Alla coppia e alla piccola
corte che la idolatra si aggiunge una giovanissima
stella di Hollywood, Rosemary Hoyt, fresca
reincarnazione dell’eterno mito americano
di chi si è fatto da sé. Naturalmente il triangolo
darà luogo a una ribollente scia di scoperte,
turbamenti e tensioni – e le scoperte più dolorose
e inaspettate riguarderanno più il passato che non
il futuro di ogni personaggio. Pubblicato nel 1934,
Tenera è la notte rende omaggio nel titolo alla
famosa ode all’usignolo di John Keats e occupa da
sempre un posto speciale nell’opera di Fitzgerald:
perché è il suo romanzo più ambizioso e insieme
quello più ispirato, e perché rappresenta l’addio
irrevocabile e straziante a quel sogno che l’autore
e noi tutti inseguiamo inutilmente nel corso delle
nostre vite – la giovinezza. E tuttavia, in questa
storia di illusioni tradite e cadute rovinose, di
amori sognati e matrimoni al veleno, in questa
favola tragica, scritta in una lingua iridescente
come un diamante da mille carati, ritroviamo
anche il ritratto di un’epoca – la cosiddetta
età del jazz – che nasconde una perturbante
rassomiglianza con i giorni che ci siamo appena
lasciati alle spalle.
Anni venti del Novecento, Costa Azzurra, Francia.
I ricchi americani, gli artisti e gli scrittori della
“generazione perduta” sciamano in Riviera con
in mano un cocktail martini e in tasca le proprie
ambizioni. Tra loro ecco lo psichiatra Dick Diver,
pieno di fascino e talento ma squattrinato, e sua
moglie Nicole Warren, bella, milionaria, fragile
come una farfalla. Alla coppia e alla piccola
corte che la idolatra si aggiunge una giovanissima
stella di Hollywood, Rosemary Hoyt, fresca
reincarnazione dell’eterno mito americano
di chi si è fatto da sé. Naturalmente il triangolo
darà luogo a una ribollente scia di scoperte,
turbamenti e tensioni – e le scoperte più dolorose
e inaspettate riguarderanno più il passato che non
il futuro di ogni personaggio. Pubblicato nel 1934,
Tenera è la notte rende omaggio nel titolo alla
famosa ode all’usignolo di John Keats e occupa da
sempre un posto speciale nell’opera di Fitzgerald:
perché è il suo romanzo più ambizioso e insieme
quello più ispirato, e perché rappresenta l’addio
irrevocabile e straziante a quel sogno che l’autore
e noi tutti inseguiamo inutilmente nel corso delle
nostre vite – la giovinezza. E tuttavia, in questa
storia di illusioni tradite e cadute rovinose, di
amori sognati e matrimoni al veleno, in questa
favola tragica, scritta in una lingua iridescente
come un diamante da mille carati, ritroviamo
anche il ritratto di un’epoca – la cosiddetta
età del jazz – che nasconde una perturbante
rassomiglianza con i giorni che ci siamo appena
lasciati alle spalle.