Taccuino di una donna timida
Tra il 1955 e il 1965 Orsola Nemi raccoglie bozzetti, pensieri
e poemetti che documentano una vita trascorsa in grandi case
zeppe di libri e di gatti, aperte su giardini e orizzonti nei quali
la fantasia ha spazio per correre ed esprimersi. Curiosa, sempre
incantata dalla natura, osserva avvenimenti del mondo vegetale
e animale, che paragona a quello degli uomini e su cui
fa riflessioni profonde; e insieme nota e annota i grandi
avvenimenti mondiali facendoli suoi, commentandoli
e interpretandoli. Che sia trasognata o caustica, lieve
o lancinante, sceglie sempre una lingua meditata e preziosa
per consegnare agli occhi dei lettori, lei, donna timida,
una visione del mondo che di timido non ha nulla.
Tra il 1955 e il 1965 Orsola Nemi raccoglie bozzetti, pensieri
e poemetti che documentano una vita trascorsa in grandi case
zeppe di libri e di gatti, aperte su giardini e orizzonti nei quali
la fantasia ha spazio per correre ed esprimersi. Curiosa, sempre
incantata dalla natura, osserva avvenimenti del mondo vegetale
e animale, che paragona a quello degli uomini e su cui
fa riflessioni profonde; e insieme nota e annota i grandi
avvenimenti mondiali facendoli suoi, commentandoli
e interpretandoli. Che sia trasognata o caustica, lieve
o lancinante, sceglie sempre una lingua meditata e preziosa
per consegnare agli occhi dei lettori, lei, donna timida,
una visione del mondo che di timido non ha nulla.