Più alto del mare
1979, Asinara. Un’isola incantata tra cielo e mare, immersa
nel profumo degli elicrisi in un tempo che sembra sospeso.
Un luogo apparentemente molto lontano dalla violenza politica
che insanguina l’Italia, e che invece con il suo carcere di massima
sicurezza ne è il simbolo. Isolamento, regime duro, tolleranza zero.
Luisa e Paolo non si conoscono, vengono da vite che non
potrebbero essere più diverse: contadina abituata alle asprezze
della vita e madre di cinque figli lei, vedovo ed ex insegnante
di filosofia lui. Luisa è in visita al marito pluriomicida, Paolo
al suo unico figlio condannato per terrorismo. E ogni volta
gli incontri acuiscono il senso di sconfitta che li avvolge.
Eccezionalmente bloccati per la notte sull’isola da una tempesta
di maestrale, scopriranno che cosa li unisce e intrecceranno
le loro vite a quella della guardia carceraria che li ha in custodia,
Nitti, e a quella di sua moglie Maria Caterina.
Con questo secondo romanzo, potente e al tempo stesso delicato,
Francesca Melandri racconta gli anni bui del terrorismo
da una prospettiva diversa, quella dei parenti dei colpevoli, vittime
a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione.
1979, Asinara. Un’isola incantata tra cielo e mare, immersa
nel profumo degli elicrisi in un tempo che sembra sospeso.
Un luogo apparentemente molto lontano dalla violenza politica
che insanguina l’Italia, e che invece con il suo carcere di massima
sicurezza ne è il simbolo. Isolamento, regime duro, tolleranza zero.
Luisa e Paolo non si conoscono, vengono da vite che non
potrebbero essere più diverse: contadina abituata alle asprezze
della vita e madre di cinque figli lei, vedovo ed ex insegnante
di filosofia lui. Luisa è in visita al marito pluriomicida, Paolo
al suo unico figlio condannato per terrorismo. E ogni volta
gli incontri acuiscono il senso di sconfitta che li avvolge.
Eccezionalmente bloccati per la notte sull’isola da una tempesta
di maestrale, scopriranno che cosa li unisce e intrecceranno
le loro vite a quella della guardia carceraria che li ha in custodia,
Nitti, e a quella di sua moglie Maria Caterina.
Con questo secondo romanzo, potente e al tempo stesso delicato,
Francesca Melandri racconta gli anni bui del terrorismo
da una prospettiva diversa, quella dei parenti dei colpevoli, vittime
a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione.