In principio erano le mutande
L’eroina di questo romanzo vive una vita di peripezie
e di grandi passioni tragiche, o almeno questo è ciò che dice.
Sempre al verde e in fuga dai creditori, abita con il gatto Ulisse
in un appartamento scalcinato dei vicoli di Genova, si mantiene
con qualche lavoretto ma più volentieri mangiando a sbafo alle
feste. Ammira oltremodo la scrittrice Gertrude Stein e il suo
ideale maschile è Luciano Pavarotti. Nonostante si dedichi “alla
ricerca dei piaceri edonistici sfrenati di vera lussuria”, la sua vita
sentimentale è disseminata di “infami”: panettieri un po’ porci
e ginecologi donnaioli, psicologi mammoni e archeologi depressi.
La sua unica consolazione sono gli amici, soprattutto Giovanna,
che ha la passione per i maschi neri e ama raccontare i dettagli
delle sue avventure. Ma quando nella sua esistenza compare
“l’infame numero tre” le cose prenderanno una piega imprevista,
in un susseguirsi di evoluzioni tragicomiche dall’Italia fino alla Spagna
e ritorno. In uno stile sboccato, felice, ironico, Rossana Campo
con questo romanzo picaresco ha scritto un esordio che ha fatto
scuola: per l’originalità di uno linguaggio che fa i conti con la forza
e l’energia del parlato e per l’acume con cui vengono scandagliate
l’identità femminile, le sue gioie e le sue malinconie
L’eroina di questo romanzo vive una vita di peripezie
e di grandi passioni tragiche, o almeno questo è ciò che dice.
Sempre al verde e in fuga dai creditori, abita con il gatto Ulisse
in un appartamento scalcinato dei vicoli di Genova, si mantiene
con qualche lavoretto ma più volentieri mangiando a sbafo alle
feste. Ammira oltremodo la scrittrice Gertrude Stein e il suo
ideale maschile è Luciano Pavarotti. Nonostante si dedichi “alla
ricerca dei piaceri edonistici sfrenati di vera lussuria”, la sua vita
sentimentale è disseminata di “infami”: panettieri un po’ porci
e ginecologi donnaioli, psicologi mammoni e archeologi depressi.
La sua unica consolazione sono gli amici, soprattutto Giovanna,
che ha la passione per i maschi neri e ama raccontare i dettagli
delle sue avventure. Ma quando nella sua esistenza compare
“l’infame numero tre” le cose prenderanno una piega imprevista,
in un susseguirsi di evoluzioni tragicomiche dall’Italia fino alla Spagna
e ritorno. In uno stile sboccato, felice, ironico, Rossana Campo
con questo romanzo picaresco ha scritto un esordio che ha fatto
scuola: per l’originalità di uno linguaggio che fa i conti con la forza
e l’energia del parlato e per l’acume con cui vengono scandagliate
l’identità femminile, le sue gioie e le sue malinconie