Il figlio del re
“Mio padre era un mare, un luogo speciale nel
quale convergevano una serie di fiumi; profondo
e immenso, inesplorabile, pieno di vita”: così
Mirko Casadei, figlio di Raoul, suo successore
sul palco e da oltre vent’anni al comando
dell’orchestra più famosa d’Italia, ricorda suo
padre. E nel farlo ci porta in un viaggio caldo
e avvincente nel mondo del Re del Liscio, tra
musica, avventure e idee geniali, intrecciando
le esperienze personali con il racconto del mito
che Raoul ha fatto di sé stesso.
La storia del Figlio del re è una specie di
matrioska: una serie di esperienze una nell’altra,
un racconto che ne racchiude altri cento, e che
svela le cose che pochi sanno e che molti si sono
chiesti, l’universo di un figlio d’arte che ha scelto
di difendere il nome e la tradizione di famiglia,
di continuare a costruire attorno alla musica
da ballo, il nostro folk, un genere sempre
in evoluzione, di lasciare che il nuovo frughi
nel passato per creare la propria versione
di qualcosa, non solo nella musica.
Scritto con Zibba, produttore e coautore delle
nuove canzoni di Mirko, il libro è una collezione
di ricordi ed episodi condivisi, fatti e racconti
di quei fatti, montati con taglio cinematografico
e organizzati rivisitando luoghi, ripescando
dettagli, secondo il disordine ordinato
della memoria.
“Mio padre era un mare, un luogo speciale nel
quale convergevano una serie di fiumi; profondo
e immenso, inesplorabile, pieno di vita”: così
Mirko Casadei, figlio di Raoul, suo successore
sul palco e da oltre vent’anni al comando
dell’orchestra più famosa d’Italia, ricorda suo
padre. E nel farlo ci porta in un viaggio caldo
e avvincente nel mondo del Re del Liscio, tra
musica, avventure e idee geniali, intrecciando
le esperienze personali con il racconto del mito
che Raoul ha fatto di sé stesso.
La storia del Figlio del re è una specie di
matrioska: una serie di esperienze una nell’altra,
un racconto che ne racchiude altri cento, e che
svela le cose che pochi sanno e che molti si sono
chiesti, l’universo di un figlio d’arte che ha scelto
di difendere il nome e la tradizione di famiglia,
di continuare a costruire attorno alla musica
da ballo, il nostro folk, un genere sempre
in evoluzione, di lasciare che il nuovo frughi
nel passato per creare la propria versione
di qualcosa, non solo nella musica.
Scritto con Zibba, produttore e coautore delle
nuove canzoni di Mirko, il libro è una collezione
di ricordi ed episodi condivisi, fatti e racconti
di quei fatti, montati con taglio cinematografico
e organizzati rivisitando luoghi, ripescando
dettagli, secondo il disordine ordinato
della memoria.