I sumeri
Le grandiose costruzioni templari, le migliaia di tavolette incise, i tesori delle tombe regali, i poemi epici ispirati a Gilgamesh: è l'eredità lasciata dai Sumeri agli archeologi che da oltre un secolo inseguono le vestigia di un popolo, affascinante e misterioso, di cui sono ancora ignote le origini e l'appartenenza etnica. Come scrive Giovanni Pettinato in ''I Sumeri'', tracciare un quadro storicamente attendibile di quelle fonti e la limitata area degli scavi consigliano molta cautela nella distinzione tra verità e leggenda. Tuttavia Pettinato supera le difficoltà di ordine archeologico e filologico per comporre un'inedita e globale immagine del mondo sumerico. La ricchissima documentazione offerta dall'autore, cui si aggiungono le sue personali esperienze nel deserto mesopotamico, testimonia l'imponente incidenza culturale dei Sumeri i quali costruirono con Uruk la prima città, inventarono la scrittura, istituirono l'insegnamento scolastico, il sistema bicamerale, lo Stato sovrano. Giovanni Pettinato analizza con estrema puntualità le strutture sociali, politiche ed economiche di questo antico popolo. L'insigne orientalista sottolinea inoltre le suggestioni irradiate nei millenni da quella fioritura di scienza e arte che si situa nel momento di passaggio fra l'epoca dei primordi e la nascita della Storia. L'opera è completata dalle ampie citazioni di testi mitologici, una produzione letteraria nella quale, per la prima volta, gli scribi sanno intrecciare le vicende dell'uomo con quelle degli dèi.
Le grandiose costruzioni templari, le migliaia di tavolette incise, i tesori delle tombe regali, i poemi epici ispirati a Gilgamesh: è l'eredità lasciata dai Sumeri agli archeologi che da oltre un secolo inseguono le vestigia di un popolo, affascinante e misterioso, di cui sono ancora ignote le origini e l'appartenenza etnica. Come scrive Giovanni Pettinato in ''I Sumeri'', tracciare un quadro storicamente attendibile di quelle fonti e la limitata area degli scavi consigliano molta cautela nella distinzione tra verità e leggenda. Tuttavia Pettinato supera le difficoltà di ordine archeologico e filologico per comporre un'inedita e globale immagine del mondo sumerico. La ricchissima documentazione offerta dall'autore, cui si aggiungono le sue personali esperienze nel deserto mesopotamico, testimonia l'imponente incidenza culturale dei Sumeri i quali costruirono con Uruk la prima città, inventarono la scrittura, istituirono l'insegnamento scolastico, il sistema bicamerale, lo Stato sovrano. Giovanni Pettinato analizza con estrema puntualità le strutture sociali, politiche ed economiche di questo antico popolo. L'insigne orientalista sottolinea inoltre le suggestioni irradiate nei millenni da quella fioritura di scienza e arte che si situa nel momento di passaggio fra l'epoca dei primordi e la nascita della Storia. L'opera è completata dalle ampie citazioni di testi mitologici, una produzione letteraria nella quale, per la prima volta, gli scribi sanno intrecciare le vicende dell'uomo con quelle degli dèi.