Danza Macabra
A unire la parte maschile e quella femminile
di questo libro è Stephen King. La parte
maschile conosce a fondo la sua opera, e l’ha
anche tradotta a lungo. Quella femminile lo legge,
anzi, lo rilegge ogni giorno. Questo non è un vero
e proprio saggio né tantomeno un’elencazione
di titoli e autori. L’idea è capire cosa ne è
degli archetipi che Stephen King rintracciò
in Danse Macabre: Vampiri, Licantropi, Cose
Senza Nome, Fantasmi, che nel frattempo hanno
assunto nuove forme, e la leggenda dell’Uncino.
Storie sussurrate di bocca in bocca, o di tastiera
in tastiera, storie antiche quanto la nostra paura,
che mutano aspetto e non cambiano mai.
L’idea, insomma, è provare a raccontare le nostre
debolezze di esseri umani, e il modo in cui
gli scrittori di letteratura fantastica le hanno viste
e restituite. Capire le nostre paure, anche, che
si inanellano indietro nel tempo fino alla paura
più antica, quella che separa il bene e il male,
l’ordine e il caos, l’apollineo e il dionisiaco.
A unire la parte maschile e quella femminile
di questo libro è Stephen King. La parte
maschile conosce a fondo la sua opera, e l’ha
anche tradotta a lungo. Quella femminile lo legge,
anzi, lo rilegge ogni giorno. Questo non è un vero
e proprio saggio né tantomeno un’elencazione
di titoli e autori. L’idea è capire cosa ne è
degli archetipi che Stephen King rintracciò
in Danse Macabre: Vampiri, Licantropi, Cose
Senza Nome, Fantasmi, che nel frattempo hanno
assunto nuove forme, e la leggenda dell’Uncino.
Storie sussurrate di bocca in bocca, o di tastiera
in tastiera, storie antiche quanto la nostra paura,
che mutano aspetto e non cambiano mai.
L’idea, insomma, è provare a raccontare le nostre
debolezze di esseri umani, e il modo in cui
gli scrittori di letteratura fantastica le hanno viste
e restituite. Capire le nostre paure, anche, che
si inanellano indietro nel tempo fino alla paura
più antica, quella che separa il bene e il male,
l’ordine e il caos, l’apollineo e il dionisiaco.