Atlante dei luoghi infestati
Un edificio è sempre infestato: che sia abitato, disabitato, lasciato cadere
in rovina, ristrutturato. Che non sia nemmeno più un edificio, ma
le sue scarne macerie. Infestati sono tutti i luoghi vissuti, che porteranno
per sempre le impronte di chi ci è passato, ci ha trovato casa,
se n’è andato, è morto. Segni sulle piastrelle, graffi sui muri, scalfitture
nelle travi dei tetti, solchi nel verde. È proprio lì, nei dettagli, che spesso
si nasconde l’infestazione: nelle tracce lasciate da chi non è più tra i
vivi, ma dall’altra parte non è riuscito a trovare dimora. I loro fantasmi
ci affascinano e ci spaventano, ci attraggono e ci respingono allo stesso
tempo. Sebbene rappresentino la nostra paura più profonda, non riusciamo
a staccare gli occhi dal grande buio che li nasconde.
Questo Atlante raccoglie cinquanta fra i luoghi più spaventosi del pianeta
e racconta le storie maledette che li infestano. Dal Regno Unito
alle località più remote dell’Africa e dell’Asia e fino all’Antartide, esploriamo
vecchi castelli, foreste, porzioni di deserto, cimiteri, villaggi abbandonati,
antichi ponti nella giungla, edifici modernissimi. Per chi
non si sognerebbe mai di avvicinarsi a un cimitero maledetto o alla
barca infestata dal fantasma di Errol Flynn, questo libro sarà una riserva
di storie a cui attingere, nel silenzio di una stanza in penombra,
per alimentare il piacere dell’inquietudine. Per i lettori più temerari
invece sarà un libro di consultazione, una guida, un volume dal quale
prendere spunto per organizzare viaggi da brivido e per rispondere
finalmente a una domanda che tutti ci accomuna: perché vogliamo
avere paura?
Un edificio è sempre infestato: che sia abitato, disabitato, lasciato cadere
in rovina, ristrutturato. Che non sia nemmeno più un edificio, ma
le sue scarne macerie. Infestati sono tutti i luoghi vissuti, che porteranno
per sempre le impronte di chi ci è passato, ci ha trovato casa,
se n’è andato, è morto. Segni sulle piastrelle, graffi sui muri, scalfitture
nelle travi dei tetti, solchi nel verde. È proprio lì, nei dettagli, che spesso
si nasconde l’infestazione: nelle tracce lasciate da chi non è più tra i
vivi, ma dall’altra parte non è riuscito a trovare dimora. I loro fantasmi
ci affascinano e ci spaventano, ci attraggono e ci respingono allo stesso
tempo. Sebbene rappresentino la nostra paura più profonda, non riusciamo
a staccare gli occhi dal grande buio che li nasconde.
Questo Atlante raccoglie cinquanta fra i luoghi più spaventosi del pianeta
e racconta le storie maledette che li infestano. Dal Regno Unito
alle località più remote dell’Africa e dell’Asia e fino all’Antartide, esploriamo
vecchi castelli, foreste, porzioni di deserto, cimiteri, villaggi abbandonati,
antichi ponti nella giungla, edifici modernissimi. Per chi
non si sognerebbe mai di avvicinarsi a un cimitero maledetto o alla
barca infestata dal fantasma di Errol Flynn, questo libro sarà una riserva
di storie a cui attingere, nel silenzio di una stanza in penombra,
per alimentare il piacere dell’inquietudine. Per i lettori più temerari
invece sarà un libro di consultazione, una guida, un volume dal quale
prendere spunto per organizzare viaggi da brivido e per rispondere
finalmente a una domanda che tutti ci accomuna: perché vogliamo
avere paura?