Nessuna parola dice di noi
Per Ada, giovane copywriter, le parole sono un gioco:
le armi con cui l’intelligenza sfida le leggi della
responsabilità. Le parole che la raccontano, però,
Ada sa avvolgerle nel silenzio. Per sua madre
le parole servono a levigare le anomalie della vita:
come il fatto che da sempre, nella casa sul lago,
è lei a prendersi cura di Claudia, la bambina
che Ada ha avuto quando era troppo giovane.
Per Alessio invece più delle parole contano i gesti
e le immagini. Lui e Ada sono una coppia creativa
d’eccezione; l’uno completa l’altra in un’intesa
felice destinata a portarli lontano, fino in America.
Mettere molti chilometri tra sé e Claudia è,
pensa Ada, il modo migliore per riconquistare
il diritto alla giovinezza, quello che quando nasce
un figlio perdiamo per sempre. E poi insieme
ad Alessio lei andrebbe in capo al mondo, perché
il suo sguardo la fa sentire nuova; la riconsegna
a sé stessa, nonostante non ci sia una parola
per descrivere l’emozione che li unisce.
Nonostante Ada non gli abbia parlato di Claudia.
Nonostante lui sia omosessuale.
La limpida scrittura di queste pagine mette a fuoco
i perimetri dentro ai quali finiamo per costringere
le nostre vite. E sfida le parole, il loro bordo
tagliente ma anche la loro illuminante semplicità.
Gaia Manzini racconta due grandi amori difficili
– tra una madre e una figlia, tra due amici sulla
soglia del desiderio – e il cammino avventuroso
di chi deve nascere due volte per conoscere
sé stesso.
Per Ada, giovane copywriter, le parole sono un gioco:
le armi con cui l’intelligenza sfida le leggi della
responsabilità. Le parole che la raccontano, però,
Ada sa avvolgerle nel silenzio. Per sua madre
le parole servono a levigare le anomalie della vita:
come il fatto che da sempre, nella casa sul lago,
è lei a prendersi cura di Claudia, la bambina
che Ada ha avuto quando era troppo giovane.
Per Alessio invece più delle parole contano i gesti
e le immagini. Lui e Ada sono una coppia creativa
d’eccezione; l’uno completa l’altra in un’intesa
felice destinata a portarli lontano, fino in America.
Mettere molti chilometri tra sé e Claudia è,
pensa Ada, il modo migliore per riconquistare
il diritto alla giovinezza, quello che quando nasce
un figlio perdiamo per sempre. E poi insieme
ad Alessio lei andrebbe in capo al mondo, perché
il suo sguardo la fa sentire nuova; la riconsegna
a sé stessa, nonostante non ci sia una parola
per descrivere l’emozione che li unisce.
Nonostante Ada non gli abbia parlato di Claudia.
Nonostante lui sia omosessuale.
La limpida scrittura di queste pagine mette a fuoco
i perimetri dentro ai quali finiamo per costringere
le nostre vite. E sfida le parole, il loro bordo
tagliente ma anche la loro illuminante semplicità.
Gaia Manzini racconta due grandi amori difficili
– tra una madre e una figlia, tra due amici sulla
soglia del desiderio – e il cammino avventuroso
di chi deve nascere due volte per conoscere
sé stesso.