Empusium
1913. Il giovane Mieczyslaw, malato di polmoni, arriva a Görbersdorf, noto centro di cure
della Bassa Slesia, ed entra subito a far parte della piccola variegata comunità che aspetta
la guarigione − o altro − passeggiando, conversando, mangiando e bevendo saporose specialità locali. Filosofia, amore, arte, guerra,
e poi le donne, sempre le donne: questi i temi prediletti dai suoi compagni di pensione
e terapia. Nella pensione in cui M. abita succedono strane cose: la moglie del proprietario è appena morta in circostanze misteriose,
e il ragazzo è attratto dalla sua stanza, dalla sua storia. Ma anche altre storie lo avvincono: per esempio la leggenda locale che vuole che nei boschi riposino singolari creature terrigne, calde e seducenti quanto feroci. Ancora donne.
E mentre tra chiacchiere, potenti cordiali
alle erbe, confidenze e tirate fanatiche i suoi compagni di ventura cercano di allontanare
i presagi di morte che li accerchiano, M. scoprirà l’attrazione che lo lega a Thilo, giovanissimo artista, e le sfumature di slanci e sentimenti che lo abitano, lo fanno inimitabile, forse lo salveranno. Olga Tokarczuk rivisita certe atmosfere alla Thomas Mann, torna al tema amato della natura e del suo potere, irride i triti rituali dell’amicizia al maschile e tratteggia un ritratto di giovane pensoso che nel dolore
e nella paura impara a crescere e a credere
in ciò che è.
1913. Il giovane Mieczyslaw, malato di polmoni, arriva a Görbersdorf, noto centro di cure
della Bassa Slesia, ed entra subito a far parte della piccola variegata comunità che aspetta
la guarigione − o altro − passeggiando, conversando, mangiando e bevendo saporose specialità locali. Filosofia, amore, arte, guerra,
e poi le donne, sempre le donne: questi i temi prediletti dai suoi compagni di pensione
e terapia. Nella pensione in cui M. abita succedono strane cose: la moglie del proprietario è appena morta in circostanze misteriose,
e il ragazzo è attratto dalla sua stanza, dalla sua storia. Ma anche altre storie lo avvincono: per esempio la leggenda locale che vuole che nei boschi riposino singolari creature terrigne, calde e seducenti quanto feroci. Ancora donne.
E mentre tra chiacchiere, potenti cordiali
alle erbe, confidenze e tirate fanatiche i suoi compagni di ventura cercano di allontanare
i presagi di morte che li accerchiano, M. scoprirà l’attrazione che lo lega a Thilo, giovanissimo artista, e le sfumature di slanci e sentimenti che lo abitano, lo fanno inimitabile, forse lo salveranno. Olga Tokarczuk rivisita certe atmosfere alla Thomas Mann, torna al tema amato della natura e del suo potere, irride i triti rituali dell’amicizia al maschile e tratteggia un ritratto di giovane pensoso che nel dolore
e nella paura impara a crescere e a credere
in ciò che è.