Vita di Erasmo da Rotterdam
Sullo sfondo di un’epoca inquieta e tumultuosa, emerge la figura
di Erasmo, il filosofo e umanista olandese nato a Rotterdam
nel 1466, autore del celebre Elogio della follia e fra i massimi
ispiratori del pensiero moderno. Stefan Zweig lo mostra debole
nel fisico e nei nervi, ma soprattutto di statura gigantesca
nel lavoro intellettuale: ingegno preciso e brillante, viaggiatore
infaticabile (soprattutto in Italia e Inghilterra), spirito libero
e senza partito. Mente di vasto sapere, ma anche cuore leale
e benevolo, Erasmo è stato filologo, teologo e pedagogo.
Ha amato intensamente la poesia e la filosofia, i libri e le opere
d’arte, i linguaggi e i popoli, confidando nel progresso dell’umanità
in virtù della ragione e della cultura. Uomo del silenzio e dello
studio indefesso, non ha veramente odiato in terra che una sola
cosa, come offesa e antitesi della ragione: il fanatismo, “spirito
maligno” distruttore della concordia, “bastardo fra spirito e forza
bruta”. E per questo motivo ha avuto come antagonista naturale
il rivoluzionario Martin Lutero, uomo d’azione la cui colpa
maggiore è di avere distrutto l’unità della cultura europea.
Irriducibile a qualsiasi professione di fede religiosa o politica,
Erasmo finì con l’essere avversato da tutti, cattolici e protestanti,
prefigurando così le guerre dell’età contemporanea, in cui l’antica
atrocità della violenza si unisce all’odio per la libertà di pensiero.
Sullo sfondo di un’epoca inquieta e tumultuosa, emerge la figura
di Erasmo, il filosofo e umanista olandese nato a Rotterdam
nel 1466, autore del celebre Elogio della follia e fra i massimi
ispiratori del pensiero moderno. Stefan Zweig lo mostra debole
nel fisico e nei nervi, ma soprattutto di statura gigantesca
nel lavoro intellettuale: ingegno preciso e brillante, viaggiatore
infaticabile (soprattutto in Italia e Inghilterra), spirito libero
e senza partito. Mente di vasto sapere, ma anche cuore leale
e benevolo, Erasmo è stato filologo, teologo e pedagogo.
Ha amato intensamente la poesia e la filosofia, i libri e le opere
d’arte, i linguaggi e i popoli, confidando nel progresso dell’umanità
in virtù della ragione e della cultura. Uomo del silenzio e dello
studio indefesso, non ha veramente odiato in terra che una sola
cosa, come offesa e antitesi della ragione: il fanatismo, “spirito
maligno” distruttore della concordia, “bastardo fra spirito e forza
bruta”. E per questo motivo ha avuto come antagonista naturale
il rivoluzionario Martin Lutero, uomo d’azione la cui colpa
maggiore è di avere distrutto l’unità della cultura europea.
Irriducibile a qualsiasi professione di fede religiosa o politica,
Erasmo finì con l’essere avversato da tutti, cattolici e protestanti,
prefigurando così le guerre dell’età contemporanea, in cui l’antica
atrocità della violenza si unisce all’odio per la libertà di pensiero.