Ventun donne all'assemblea
Le donne votarono per la prima volta nel 1946 per ripristinare
i Consigli comunali e per eleggere i rappresentanti
all’Assemblea costituente. Fra questi, le donne elette furono
ventuno su 556: nove comuniste, nove democristiane, due
socialiste, una per il Movimento dell’Uomo Qualunque.
Donne diverse per età, formazione culturale, unite dagli ideali
dell’antifascismo. In questo libro ci sono i loro ventuno ritratti:
storie che restituiscono un clima prima di lotta, poi di speranza
e di voglia di ricominciare. Alcune di loro hanno abbandonato
la politica dopo averne preso le distanze, altre hanno
continuato: tutte hanno trovato il modo di lavorare insieme
per la ricostruzione, consapevoli che per cambiare davvero
le cose serve esserci. Un racconto che è anche un invito
alla partecipazione attiva alla vita pubblica, a partire
dalla cultura e dai libri, coprotagonisti di queste pagine.
Le donne votarono per la prima volta nel 1946 per ripristinare
i Consigli comunali e per eleggere i rappresentanti
all’Assemblea costituente. Fra questi, le donne elette furono
ventuno su 556: nove comuniste, nove democristiane, due
socialiste, una per il Movimento dell’Uomo Qualunque.
Donne diverse per età, formazione culturale, unite dagli ideali
dell’antifascismo. In questo libro ci sono i loro ventuno ritratti:
storie che restituiscono un clima prima di lotta, poi di speranza
e di voglia di ricominciare. Alcune di loro hanno abbandonato
la politica dopo averne preso le distanze, altre hanno
continuato: tutte hanno trovato il modo di lavorare insieme
per la ricostruzione, consapevoli che per cambiare davvero
le cose serve esserci. Un racconto che è anche un invito
alla partecipazione attiva alla vita pubblica, a partire
dalla cultura e dai libri, coprotagonisti di queste pagine.