Tempo con bambina
Concluso all’indomani di una visita
all’amatissima nipotina che vive in Texas,
rivisto alla luce della pandemia che ha reso
insormontabile la distanza, Tempo con bambina
racconta i primi tre anni di vita di Mara Piccola,
che a quattordici mesi veste i panni di bambina
operaia, a due anni quelli di esploratrice
avventurosa, e a tre e mezzo si avvia ad essere
un’adolescente da latte, in lotta per la sua
autonomia dal sostegno degli adulti. Sono gli
anni più eccitanti di tutto il percorso di vita
di un essere umano, i primi tre, e Lidia Ravera
li scruta, li descrive e ne condivide l’incanto in
un dialogo a distanza con sua sorella, Mara
Grande, che è la vera nonna di Mara Piccola,
o lo sarebbe se non fosse morta giovane ventisei
anni fa, poco dopo aver affidato la figlia a Lidia.
Nel 1979 Lidia Ravera ha pubblicato Bambino
mio. Nel 1993 Sorelle. Oggi è il momento
di Tempo con bambina: tre concessioni
all’autobiografia a fronte di trenta romanzi.
Tre lettere d’amore: al figlio, alla sorella, alla
nipotina. Ma anche tre capitoli della storia
di una generazione che doveva restare giovane
per sempre e che sta facendo i conti con
l’invecchiare. Che cosa vuol dire essere nonna
oggi? Nel secolo scorso era l’unica parte in
commedia offerta alle donne quando non erano
più né giovani né madri. Il nipotino copriva
un vuoto. La nonna viveva in casa dei figli,
funzione della loro vita. Adesso non è più così.
Per far posto ai figli dei figli devi spostare
impegni, creare spazi, far saltare appuntamenti.
Ma la forza del sentimento è immutata:
è l’appassionata curiosità che chi si avvicina
alla fine della vita prova per chi la sta
incominciando.
Concluso all’indomani di una visita
all’amatissima nipotina che vive in Texas,
rivisto alla luce della pandemia che ha reso
insormontabile la distanza, Tempo con bambina
racconta i primi tre anni di vita di Mara Piccola,
che a quattordici mesi veste i panni di bambina
operaia, a due anni quelli di esploratrice
avventurosa, e a tre e mezzo si avvia ad essere
un’adolescente da latte, in lotta per la sua
autonomia dal sostegno degli adulti. Sono gli
anni più eccitanti di tutto il percorso di vita
di un essere umano, i primi tre, e Lidia Ravera
li scruta, li descrive e ne condivide l’incanto in
un dialogo a distanza con sua sorella, Mara
Grande, che è la vera nonna di Mara Piccola,
o lo sarebbe se non fosse morta giovane ventisei
anni fa, poco dopo aver affidato la figlia a Lidia.
Nel 1979 Lidia Ravera ha pubblicato Bambino
mio. Nel 1993 Sorelle. Oggi è il momento
di Tempo con bambina: tre concessioni
all’autobiografia a fronte di trenta romanzi.
Tre lettere d’amore: al figlio, alla sorella, alla
nipotina. Ma anche tre capitoli della storia
di una generazione che doveva restare giovane
per sempre e che sta facendo i conti con
l’invecchiare. Che cosa vuol dire essere nonna
oggi? Nel secolo scorso era l’unica parte in
commedia offerta alle donne quando non erano
più né giovani né madri. Il nipotino copriva
un vuoto. La nonna viveva in casa dei figli,
funzione della loro vita. Adesso non è più così.
Per far posto ai figli dei figli devi spostare
impegni, creare spazi, far saltare appuntamenti.
Ma la forza del sentimento è immutata:
è l’appassionata curiosità che chi si avvicina
alla fine della vita prova per chi la sta
incominciando.