Sulla libertà
E' intorno alla libertà che ruotano, secondo Mill, le grandi questioni della felicità umana, del progresso, della responsabilità e della stessa ricerca della verità. Volto a chiarire e dimostrare, con argomentazioni esemplari, il carattere inscindibile di questo legame è il saggio ''Sulla libertà'' (1859), l'opera più celebre e attuale di J.S. Mill, e uno dei classici del pensiero liberale: una sorta di ''manuale filosofico'' sull'assoluta importanza, per l'uomo e per la società, ''di una completa libertà della natura umana di espandersi in direzioni innumerevoli e contrastanti''. Quanto al problema della libertà politica in particolare, con l'affermarsi dei sistemi democratici moderni non si tratta più tanto di limitare il potere dello Stato sui cittadini, quanto di salvaguardare la ''sovranità dell'individuo'' dal potere pervasivo della società, e soprattutto dalle tendenze all'omologazione in cui prende corpo la ''tirannia della maggioranza''. L'uniformità intellettuale, morale, religiosa e politica non mortifica solo il carattere, le inclinazioni e i bisogni del singolo, ma rende più povera, incolore e monotona la vita di tutti. La libertà e la varietà delle situazioni sono la condizione essenziale per la formazione di ''personalità multiformi'' e per l'arricchimento ideale e morale dell'umanità.
Questa edizione è curata da Giovanni Mollica, attento studioso di epistemologia e teoria della comunicazione. Sue sono l'''introduzione'', la ''traduzione'' chiara e scorrevole, le ''note'', le ''parole chiave'' e la ''bibliografia'' essenziale di e su Mill. Il testo inglese riprodotto a fronte è basato sull'edizione critica di riferimento, pubblicata in ''The Collected Works of John Stuart Mill'' (Toronto - London 1963-1991).
E' intorno alla libertà che ruotano, secondo Mill, le grandi questioni della felicità umana, del progresso, della responsabilità e della stessa ricerca della verità. Volto a chiarire e dimostrare, con argomentazioni esemplari, il carattere inscindibile di questo legame è il saggio ''Sulla libertà'' (1859), l'opera più celebre e attuale di J.S. Mill, e uno dei classici del pensiero liberale: una sorta di ''manuale filosofico'' sull'assoluta importanza, per l'uomo e per la società, ''di una completa libertà della natura umana di espandersi in direzioni innumerevoli e contrastanti''. Quanto al problema della libertà politica in particolare, con l'affermarsi dei sistemi democratici moderni non si tratta più tanto di limitare il potere dello Stato sui cittadini, quanto di salvaguardare la ''sovranità dell'individuo'' dal potere pervasivo della società, e soprattutto dalle tendenze all'omologazione in cui prende corpo la ''tirannia della maggioranza''. L'uniformità intellettuale, morale, religiosa e politica non mortifica solo il carattere, le inclinazioni e i bisogni del singolo, ma rende più povera, incolore e monotona la vita di tutti. La libertà e la varietà delle situazioni sono la condizione essenziale per la formazione di ''personalità multiformi'' e per l'arricchimento ideale e morale dell'umanità.
Questa edizione è curata da Giovanni Mollica, attento studioso di epistemologia e teoria della comunicazione. Sue sono l'''introduzione'', la ''traduzione'' chiara e scorrevole, le ''note'', le ''parole chiave'' e la ''bibliografia'' essenziale di e su Mill. Il testo inglese riprodotto a fronte è basato sull'edizione critica di riferimento, pubblicata in ''The Collected Works of John Stuart Mill'' (Toronto - London 1963-1991).