Sight
Un’inquieta narratrice che rimarrà innominata
racconta il suo percorso verso la prima e poi
la seconda maternità, un passo desiderato e temuto
al tempo stesso. Un viaggio che chiede continui
confronti col passato: un’estate dell’infanzia
trascorsa con la nonna psicanalista, la Dottoressa K;
la morte della madre, insieme un tormento
e un sollievo; la relazione con il marito; la nebulosa
figura paterna. Riflessioni punteggiate da alcuni
eventi epocali nella storia della medicina:
dalla scoperta dei raggi X a opera di Röntgen
allo sviluppo della psicanalisi grazie a Sigmund
Freud e al lavoro con la figlia Anna, fino
alle origini della chirurgia moderna
e dell’anatomia. Sight è un romanzo d’esordio
straordinario che parla di madri e figlie, di che
cosa vuol dire mettere al mondo un essere umano
e lasciarne andare un altro. Con una scrittura
feroce e acuta, Jessie Greengrass indaga, fin
dal titolo, sul modo in cui vediamo gli altri
e su come potremmo vedere meglio noi stessi,
in un corpo a corpo impietoso con i ruoli
che ci attribuiamo e che ci assegna la vita.
Un’inquieta narratrice che rimarrà innominata
racconta il suo percorso verso la prima e poi
la seconda maternità, un passo desiderato e temuto
al tempo stesso. Un viaggio che chiede continui
confronti col passato: un’estate dell’infanzia
trascorsa con la nonna psicanalista, la Dottoressa K;
la morte della madre, insieme un tormento
e un sollievo; la relazione con il marito; la nebulosa
figura paterna. Riflessioni punteggiate da alcuni
eventi epocali nella storia della medicina:
dalla scoperta dei raggi X a opera di Röntgen
allo sviluppo della psicanalisi grazie a Sigmund
Freud e al lavoro con la figlia Anna, fino
alle origini della chirurgia moderna
e dell’anatomia. Sight è un romanzo d’esordio
straordinario che parla di madri e figlie, di che
cosa vuol dire mettere al mondo un essere umano
e lasciarne andare un altro. Con una scrittura
feroce e acuta, Jessie Greengrass indaga, fin
dal titolo, sul modo in cui vediamo gli altri
e su come potremmo vedere meglio noi stessi,
in un corpo a corpo impietoso con i ruoli
che ci attribuiamo e che ci assegna la vita.