Shōbōgenzō Zuimonki. Discorsi informali
Lo Zuimonki, per la prima volta tradotto in italiano dall’originale
giapponese e corredato con il commento di un maestro Zen
italiano, presenta l'insegnamento del più importante maestro Zen
giapponese, Eihei Dōgen (1200-1253).
Il testo raccoglie i sermoni - trascritti dal suo principale discepolo
Ejō - che Dōgen ha impartito a un pubblico eterogeneo che
comprendeva sia monaci che laici nel tempio Kōshōji a Fukakusa,
località di Kyo - to tra il 1235 e il 1237. La versione utilizzata è quella
che si trova nel tempio Chōenjibon nella provincia di Aichi nel
Giappone centrale, una trascrizione manoscritta del 1644 di un testo
risalente al 1380 e che oggi è considerata la più antica e affidabile.
Nella vasta produzione di Dōgen lo Zuimonki occupa un posto
importante perché, diversamente dagli altri scritti che hanno un
carattere più marcatamente dottrinale, è più discorsivo e presenta
l’insegnamento in modo diretto e facilmente comprensibile, quindi
adatto anche a un pubblico non specialista.
In particolare, la caratteristica saliente del testo è il tentativo di
far comprendere che le fondamenta della Via buddhista si trovano
nella purezza della condotta e nella dedizione completa alla pratica.
L’insistenza e l’importanza che viene attribuita ai temi morali, alla
rettitudine spirituale e al distacco dai coinvolgimenti mondani
ci fanno comprendere che sono i prerequisiti indispensabili per
intraprendere la Via buddhista, e al tempo stesso che sono tutti la
diretta conseguenza dell’abbandono all’attaccamento al proprio io
egocentrico.
Il comportamento virtuoso è il punto di partenza imprescindibile
senza il quale la realizzazione di una nuova spiritualità resta priva
di fondamenta. Se nei gradi più elevati del percorso può essere
dato per scontato, non può invece esserlo agli stadi iniziali quando
si pongono le basi.
Leggere lo Zuimonki non è solo un modo per approfondire
la dottrina dello Zen, ma anche per attingere a una sorgente
di grande spiritualità valida in ogni tempo.
Lo Zuimonki, per la prima volta tradotto in italiano dall’originale
giapponese e corredato con il commento di un maestro Zen
italiano, presenta l'insegnamento del più importante maestro Zen
giapponese, Eihei Dōgen (1200-1253).
Il testo raccoglie i sermoni - trascritti dal suo principale discepolo
Ejō - che Dōgen ha impartito a un pubblico eterogeneo che
comprendeva sia monaci che laici nel tempio Kōshōji a Fukakusa,
località di Kyo - to tra il 1235 e il 1237. La versione utilizzata è quella
che si trova nel tempio Chōenjibon nella provincia di Aichi nel
Giappone centrale, una trascrizione manoscritta del 1644 di un testo
risalente al 1380 e che oggi è considerata la più antica e affidabile.
Nella vasta produzione di Dōgen lo Zuimonki occupa un posto
importante perché, diversamente dagli altri scritti che hanno un
carattere più marcatamente dottrinale, è più discorsivo e presenta
l’insegnamento in modo diretto e facilmente comprensibile, quindi
adatto anche a un pubblico non specialista.
In particolare, la caratteristica saliente del testo è il tentativo di
far comprendere che le fondamenta della Via buddhista si trovano
nella purezza della condotta e nella dedizione completa alla pratica.
L’insistenza e l’importanza che viene attribuita ai temi morali, alla
rettitudine spirituale e al distacco dai coinvolgimenti mondani
ci fanno comprendere che sono i prerequisiti indispensabili per
intraprendere la Via buddhista, e al tempo stesso che sono tutti la
diretta conseguenza dell’abbandono all’attaccamento al proprio io
egocentrico.
Il comportamento virtuoso è il punto di partenza imprescindibile
senza il quale la realizzazione di una nuova spiritualità resta priva
di fondamenta. Se nei gradi più elevati del percorso può essere
dato per scontato, non può invece esserlo agli stadi iniziali quando
si pongono le basi.
Leggere lo Zuimonki non è solo un modo per approfondire
la dottrina dello Zen, ma anche per attingere a una sorgente
di grande spiritualità valida in ogni tempo.