Sette finestre
Critici e poeti a confronto, filosofia
e poesia, l’amore per le persone e l’amore
per le parole. Blake e il #MeToo, Joyce
visto da Virginia Woolf e lo Zeno di Svevo,
Socrate e Montale, gli dèi omerici, Catullo,
Dante, Freud: il percorso di uno scrittore
attraverso le pagine che ha amato e le sue
intuizioni, attraverso il filtro della vita.
Come Stanley che cerca le sorgenti del
Nilo – non per spiegare, ma per continuare
a cercare. Perché “nello scrivere e nel
leggere cerchiamo come Stanley le tracce
di qualcuno, o forse più di qualcuno, che
si è perso alla ricerca delle sorgenti del Nilo.
Gli esploratori che si sono addentrati nella
giungla sono le nostre letture. La ricerca
è il mondo poetico.” E ancora: “Seguivamo
Livingstone ma fin dall’inizio abbiamo
iniziato a dubitare che fosse passato di
qui. Iniziamo ad avvertire i pericoli ai quali
è sopravvissuto, i prezzi che ha pagato,
iniziamo noi stessi a temere di restare feriti.
Del resto la letteratura ferisce sempre,
lo sapevamo e comunque ormai siamo qui,
indietro non si torna. Stiamo leggendo?
traducendo? scrivendo? Speriamo di riuscire
a sorriderci...”.
Critici e poeti a confronto, filosofia
e poesia, l’amore per le persone e l’amore
per le parole. Blake e il #MeToo, Joyce
visto da Virginia Woolf e lo Zeno di Svevo,
Socrate e Montale, gli dèi omerici, Catullo,
Dante, Freud: il percorso di uno scrittore
attraverso le pagine che ha amato e le sue
intuizioni, attraverso il filtro della vita.
Come Stanley che cerca le sorgenti del
Nilo – non per spiegare, ma per continuare
a cercare. Perché “nello scrivere e nel
leggere cerchiamo come Stanley le tracce
di qualcuno, o forse più di qualcuno, che
si è perso alla ricerca delle sorgenti del Nilo.
Gli esploratori che si sono addentrati nella
giungla sono le nostre letture. La ricerca
è il mondo poetico.” E ancora: “Seguivamo
Livingstone ma fin dall’inizio abbiamo
iniziato a dubitare che fosse passato di
qui. Iniziamo ad avvertire i pericoli ai quali
è sopravvissuto, i prezzi che ha pagato,
iniziamo noi stessi a temere di restare feriti.
Del resto la letteratura ferisce sempre,
lo sapevamo e comunque ormai siamo qui,
indietro non si torna. Stiamo leggendo?
traducendo? scrivendo? Speriamo di riuscire
a sorriderci...”.