Seiobo è discesa quaggiù
Nel giardino della dea Seiobo ci sono alberi
di pesco che fioriscono una volta ogni tremila
anni, ma chi riesce ad assaporarne i frutti riceve
in dono l’immortalità. Un airone è colto come
simbolo di fugace, eterna bellezza mentre,
immobile, aspetta di afferrare la sua preda nelle
acque di un fiume giapponese. Un uomo stanco
si arrampica sull’Acropoli per l’appuntamento con
il Partenone che ha rimandato per tutta la vita.
E ancora maschere del teatro No, quadri famosi,
quadri dimenticati, icone russe: attraverso
le storie di oggetti preziosi e monumenti
visitati con occhi nuovi, passando dalla Kyoto
contemporanea all’antica Persia, dalla Firenze
del Perugino alla Scuola Grande di San Rocco
a Venezia, Krasznahorkai si interroga sull’arte,
la creazione, la ricerca del sacro in una raccolta
di racconti finora inedita in Italia. Luminoso
e malinconico, Seiobo è discesa quaggiù
è un invito a esplorare il nostro innato desiderio
di bellezza e a fare tesoro del tempo che
dedichiamo alla contemplazione del sublime
nelle sue forme più sorprendenti.
Nel giardino della dea Seiobo ci sono alberi
di pesco che fioriscono una volta ogni tremila
anni, ma chi riesce ad assaporarne i frutti riceve
in dono l’immortalità. Un airone è colto come
simbolo di fugace, eterna bellezza mentre,
immobile, aspetta di afferrare la sua preda nelle
acque di un fiume giapponese. Un uomo stanco
si arrampica sull’Acropoli per l’appuntamento con
il Partenone che ha rimandato per tutta la vita.
E ancora maschere del teatro No, quadri famosi,
quadri dimenticati, icone russe: attraverso
le storie di oggetti preziosi e monumenti
visitati con occhi nuovi, passando dalla Kyoto
contemporanea all’antica Persia, dalla Firenze
del Perugino alla Scuola Grande di San Rocco
a Venezia, Krasznahorkai si interroga sull’arte,
la creazione, la ricerca del sacro in una raccolta
di racconti finora inedita in Italia. Luminoso
e malinconico, Seiobo è discesa quaggiù
è un invito a esplorare il nostro innato desiderio
di bellezza e a fare tesoro del tempo che
dedichiamo alla contemplazione del sublime
nelle sue forme più sorprendenti.