Saggio su una nuova teoria della visione - Trattato sui principi della conoscenza umana
George Berkeley è senza dubbio fra i maggiori filosofi dell'età moderna. Un'esatta comprensione della storia del pensiero post-cartesiano non può fare a meno di confrontarsi con le due opere qui presentate, fra le più discusse dalla letteratura specialistica berkeleiana e dalla letteratura epistemologica in genere. Il ''Saggio sulla visione'' contiene la formulazione compiuta della più influente teoria della percezione visiva sino alla metà dell'Ottocento; teoria che ancora oggi raccoglie il consenso di un gruppo consistente di psicologi. Il ''Trattato sulla conoscenza'' elabora invece quegli argomenti concernenti l'idealismo che saranno discussi da tutti i maggiori filosofi occidentali. Le due opere, pubblicate congiuntamente per motivi tanto teorici che editoriali, sono utili strumenti sia per il principiante che per lo specialista. Il primo troverà un'introduzione lineare e un indice delle parole chiave; il secondo, la discussione analitica di molta della recente letteratura critica. Il curatore, Daniele Bertini, dottore di ricerca in Antropologia Filosofica presso l'Università degli Studi di Parma, si interessa alla ricerca sull'epistemologia dell'età moderna, con particolare riguardo a Berkeley e Hume, e alle teorie della mente e dell'identità. La traduzione si basa sulla seconda edizione, ''A Treatise Concerning the Principles of Human Knowledge'' (1734), seguendo il testo contenuto nel secondo volume delle opere complete di Berkeley, a cura di A. A. Luce e T. E. Jessop, ''The Works of George Berkeley, Bishop of Cloyne''.
George Berkeley è senza dubbio fra i maggiori filosofi dell'età moderna. Un'esatta comprensione della storia del pensiero post-cartesiano non può fare a meno di confrontarsi con le due opere qui presentate, fra le più discusse dalla letteratura specialistica berkeleiana e dalla letteratura epistemologica in genere. Il ''Saggio sulla visione'' contiene la formulazione compiuta della più influente teoria della percezione visiva sino alla metà dell'Ottocento; teoria che ancora oggi raccoglie il consenso di un gruppo consistente di psicologi. Il ''Trattato sulla conoscenza'' elabora invece quegli argomenti concernenti l'idealismo che saranno discussi da tutti i maggiori filosofi occidentali. Le due opere, pubblicate congiuntamente per motivi tanto teorici che editoriali, sono utili strumenti sia per il principiante che per lo specialista. Il primo troverà un'introduzione lineare e un indice delle parole chiave; il secondo, la discussione analitica di molta della recente letteratura critica. Il curatore, Daniele Bertini, dottore di ricerca in Antropologia Filosofica presso l'Università degli Studi di Parma, si interessa alla ricerca sull'epistemologia dell'età moderna, con particolare riguardo a Berkeley e Hume, e alle teorie della mente e dell'identità. La traduzione si basa sulla seconda edizione, ''A Treatise Concerning the Principles of Human Knowledge'' (1734), seguendo il testo contenuto nel secondo volume delle opere complete di Berkeley, a cura di A. A. Luce e T. E. Jessop, ''The Works of George Berkeley, Bishop of Cloyne''.