Ricominciamo da tre
Lo scudetto del Napoli narrato in maniera
coltissima e popolare, allegra e malinconica,
con le mille sfumature di una delle città
più raccontate al mondo.
La vittoria di un campionato di calcio
non è mai stata descritta in questo modo,
mescolando Eduardo De Filippo e Massimo
Troisi con Maradona; Mario Merola con
Paisiello; Nino D’Angelo con Jorge Luis
Borges; Salvator Rosa, Pietro Giannone
e Giovan Battista Vico con Pesaola, Savoldi
e Bruscolotti; il passato con il presente;
la modernità più estrema di una squadra
“legione straniera” – un’équipe meticcia
costituita da nigeriani, coreani, georgiani,
sudamericani, camerunensi, francesi
solo di passaporto, tutti affratellati dalla
supercittadinanza partenopea – con gli strati
più antichi di un luogo dove a pallone si può
giocare tra mura greche...
Inno d’amore, grido di giubilo e occasione
per riflettere sulla caducità della gloria, sul
passare delle generazioni e sull’eternità dei
miti, sull’inconsistenza degli uomini e sulla
carnalità dei fantasmi, questo piccolo libro
che festeggia lo scudetto del Napoli
è un’opera di letteratura che mescolando
l’alto e il basso – senza supponenze, senza
pregiudizi – riesce a parlare al cuore dei
tifosi, mostrandogli su quali profondità
spirituali poggia la loro fede, come all’animo
più disincantato e scettico degli intellettuali
insegnandogli il linguaggio perduto della
passione.
Con un assist di RAIZ
Lo scudetto del Napoli narrato in maniera
coltissima e popolare, allegra e malinconica,
con le mille sfumature di una delle città
più raccontate al mondo.
La vittoria di un campionato di calcio
non è mai stata descritta in questo modo,
mescolando Eduardo De Filippo e Massimo
Troisi con Maradona; Mario Merola con
Paisiello; Nino D’Angelo con Jorge Luis
Borges; Salvator Rosa, Pietro Giannone
e Giovan Battista Vico con Pesaola, Savoldi
e Bruscolotti; il passato con il presente;
la modernità più estrema di una squadra
“legione straniera” – un’équipe meticcia
costituita da nigeriani, coreani, georgiani,
sudamericani, camerunensi, francesi
solo di passaporto, tutti affratellati dalla
supercittadinanza partenopea – con gli strati
più antichi di un luogo dove a pallone si può
giocare tra mura greche...
Inno d’amore, grido di giubilo e occasione
per riflettere sulla caducità della gloria, sul
passare delle generazioni e sull’eternità dei
miti, sull’inconsistenza degli uomini e sulla
carnalità dei fantasmi, questo piccolo libro
che festeggia lo scudetto del Napoli
è un’opera di letteratura che mescolando
l’alto e il basso – senza supponenze, senza
pregiudizi – riesce a parlare al cuore dei
tifosi, mostrandogli su quali profondità
spirituali poggia la loro fede, come all’animo
più disincantato e scettico degli intellettuali
insegnandogli il linguaggio perduto della
passione.
Con un assist di RAIZ