Ragazze troppo curiose
Una sera di ottobre del 1974
la giovane giornalista Wanda
Girlando viene uccisa a Ortigia.
La sua morte sembra oscuramente
legata a quella di un antiquario nostalgico
del Ventennio. Ma su questo
mistero cala il silenzio.
Una sera di aprile dei nostri giorni, la
filologa Rosa Lentini annuncia a sua
madre Evelina l’intenzione di prendere
un secondo anno di aspettativa
e trasferirsi nell’amata casa di Pizzuta,
in Sicilia. Fatti salvi i colloqui
con un brillante allievo, infatti, l’università
non riserva più a Rosa alcuna
emozione; e, al contrario, da Pizzuta
si è fatto vivo l’ex comandante Drago
che – memore della finezza con cui
madre e figlia hanno risolto il cold case
della parrucchiera uccisa – chiede
il loro aiuto per riaprire il caso della
morte di Wanda.
Così, Rosa ed Evelina scavano nel
passato guidate da una profonda etica
della verità, dalla consapevolezza
filologica che “la profondità si nasconde
in superficie, e la superficie non è
altro che il testo” con le sue parole,
i suoi errori, le sue lacune da colmare...
Con la sua scrittura nitida e avvolgente,
Nino Motta racconta donne curiose
nel senso più ampio e più alto, che
amano la vita e se ne lasciano sorprendere,
che sono eccellenti detective
perché sanno che ognuno di noi nasconde
qualcosa di inconfessabile.
Una sera di ottobre del 1974
la giovane giornalista Wanda
Girlando viene uccisa a Ortigia.
La sua morte sembra oscuramente
legata a quella di un antiquario nostalgico
del Ventennio. Ma su questo
mistero cala il silenzio.
Una sera di aprile dei nostri giorni, la
filologa Rosa Lentini annuncia a sua
madre Evelina l’intenzione di prendere
un secondo anno di aspettativa
e trasferirsi nell’amata casa di Pizzuta,
in Sicilia. Fatti salvi i colloqui
con un brillante allievo, infatti, l’università
non riserva più a Rosa alcuna
emozione; e, al contrario, da Pizzuta
si è fatto vivo l’ex comandante Drago
che – memore della finezza con cui
madre e figlia hanno risolto il cold case
della parrucchiera uccisa – chiede
il loro aiuto per riaprire il caso della
morte di Wanda.
Così, Rosa ed Evelina scavano nel
passato guidate da una profonda etica
della verità, dalla consapevolezza
filologica che “la profondità si nasconde
in superficie, e la superficie non è
altro che il testo” con le sue parole,
i suoi errori, le sue lacune da colmare...
Con la sua scrittura nitida e avvolgente,
Nino Motta racconta donne curiose
nel senso più ampio e più alto, che
amano la vita e se ne lasciano sorprendere,
che sono eccellenti detective
perché sanno che ognuno di noi nasconde
qualcosa di inconfessabile.