Ospiti
Marco e Lara si incontrano sotto la luce soffusa
di un ristorante di Stoccolma mentre fuori avanza
la lunga notte nordica. Lui è nato a Torino, è
cresciuto in Puglia e ora vive in Svezia. La sua
esistenza è fatta di domande più che di risposte.
Disincantato e introspettivo, scrive poesie, nutre
una singolare passione per le apocalissi e si
occupa di importazione di vini italiani. Quella
che da fuori potrebbe sembrare una confortevole
vita da expat risulta a lui stesso neutra, indecisa,
scomoda. Anche Lara è un’italiana trapiantata
in Svezia: ha lasciato qualche anno prima il
suo lavoro da programmatrice a Perugia e crea
app in una tech company in rapida espansione.
Ha un figlio, Oscar, un bambino acuto e
solitario che cresce da sola. Lara è brava nel
suo lavoro: da poco ha messo a punto un’app
per gli incontri, ed è proprio grazie a quella che
conosce Marco. Marco e Lara hanno una cosa
in comune: entrambi fuggono da un Paese e da
una realtà con cui non riescono a scendere a
patti.
Da questo incontro nascerà un amore senza
per sempre, senza promesse, forse impossibile:
un’ansia indefinita li consuma, la stessa che li ha
condotti lontano, che li spinge sempre oltre, che
muta il loro quotidiano in una routine che non
li appaga, dentro una città che ha fama di essere
accogliente ed equa ma comincia a mostrare
sorprendenti moti razzisti e la capacità di isolare
chi non si conforma. Una città di lunghe ore blu,
con cieli tersi e gelidi, strade innevate, teorie
di alberi, un senso di eterno crepuscolo che
comincia a gettare ombre sul mondo del futuro.
Marco e Lara si incontrano sotto la luce soffusa
di un ristorante di Stoccolma mentre fuori avanza
la lunga notte nordica. Lui è nato a Torino, è
cresciuto in Puglia e ora vive in Svezia. La sua
esistenza è fatta di domande più che di risposte.
Disincantato e introspettivo, scrive poesie, nutre
una singolare passione per le apocalissi e si
occupa di importazione di vini italiani. Quella
che da fuori potrebbe sembrare una confortevole
vita da expat risulta a lui stesso neutra, indecisa,
scomoda. Anche Lara è un’italiana trapiantata
in Svezia: ha lasciato qualche anno prima il
suo lavoro da programmatrice a Perugia e crea
app in una tech company in rapida espansione.
Ha un figlio, Oscar, un bambino acuto e
solitario che cresce da sola. Lara è brava nel
suo lavoro: da poco ha messo a punto un’app
per gli incontri, ed è proprio grazie a quella che
conosce Marco. Marco e Lara hanno una cosa
in comune: entrambi fuggono da un Paese e da
una realtà con cui non riescono a scendere a
patti.
Da questo incontro nascerà un amore senza
per sempre, senza promesse, forse impossibile:
un’ansia indefinita li consuma, la stessa che li ha
condotti lontano, che li spinge sempre oltre, che
muta il loro quotidiano in una routine che non
li appaga, dentro una città che ha fama di essere
accogliente ed equa ma comincia a mostrare
sorprendenti moti razzisti e la capacità di isolare
chi non si conforma. Una città di lunghe ore blu,
con cieli tersi e gelidi, strade innevate, teorie
di alberi, un senso di eterno crepuscolo che
comincia a gettare ombre sul mondo del futuro.