Negli occhi di una ragazza
Maria Cristina ha tredici anni e vive intrappolata
in una bolla di atarassia. Disegna e non dice,
osserva e non parla: un’esistenza ai margini,
senza il conforto della comprensione di qualcuno
di caro o di amato. Ma perché il futuro
di una ragazza della Torino degli anni sessanta
dev’essere confinato tra le mura domestiche?
È questa la domanda che risveglia la sua
coscienza: scoprirà con le sue sole forze
che la condizione femminile è fatalmente,
fisiologicamente servile, e proprio quando
la vorranno rinchiudere in un destino di lavoro
domestico troverà in sé la volontà di uscirne.
Marina Jarre conduce i lettori attraverso
un percorso silenzioso e paziente di crescita
interiore, regalandoci una storia di ricerca
del proprio posto nel mondo, un romanzo
di formazione che è anche un romanzo
di vera e propria trasformazione.
Maria Cristina ha tredici anni e vive intrappolata
in una bolla di atarassia. Disegna e non dice,
osserva e non parla: un’esistenza ai margini,
senza il conforto della comprensione di qualcuno
di caro o di amato. Ma perché il futuro
di una ragazza della Torino degli anni sessanta
dev’essere confinato tra le mura domestiche?
È questa la domanda che risveglia la sua
coscienza: scoprirà con le sue sole forze
che la condizione femminile è fatalmente,
fisiologicamente servile, e proprio quando
la vorranno rinchiudere in un destino di lavoro
domestico troverà in sé la volontà di uscirne.
Marina Jarre conduce i lettori attraverso
un percorso silenzioso e paziente di crescita
interiore, regalandoci una storia di ricerca
del proprio posto nel mondo, un romanzo
di formazione che è anche un romanzo
di vera e propria trasformazione.