Monologio e Proslogio
Nel ''Monologio'', composto nel 1076, Anselmo affronta per la prima volta in modo sistematico il problema del ruolo e dei limiti che la ragione umana credente, nella sua convinzione di possedere già la Verità, ha nel contesto culturale cristiano; e la conclusione è che seguire la pura evidenza razionale non costituisce pericolo per la Verità rivelata, anzi la conferma in modo più perfetto.
Nel ''Proslogio'', redatto nel 1077, invece Anselmo vuole far comprendere le stesse verità sulla base di un argomento di valore assoluto che dimostri l'esistenza di Dio e giunga alla ''contemplazione'' della realtà divina con l'ausilio dell'''intellectus'': il ''Proslogio'' si presenta quindi come un colloquio dell'autore con Dio, con la propria anima e con il lettore, punto di partenza per un lungo e inconcluso itinerario la cui meta è la ''visione'' contemplativa di Dio. Queste due opere - fra le maggiori della cultura medievale -, presentate in un unico volume, consentono la piena comprensione della dottrina dell'autore.
Il testo è curato da Italo Sciuto, le cui introduzioni ampie e approfondite accompagnano il lettore passo dopo passo. Le ''note al testo'' le ''parole chiave'', la ''bibliografia'' aggiornata e gli ''indici'' completano il volume arricchito anche da testi originali e dalle traduzioni dell'opera polemica di Gaunilone e della successiva ''Risposta'' di Anselmo a Gaunilone. Il testo latino a fronte riproduce l'edizione critica a cura di F.S. Schmitt (Sancti Anselmi Cantuariensis Archiepiscopi Opera Omnia, vol. 1).
Nel ''Monologio'', composto nel 1076, Anselmo affronta per la prima volta in modo sistematico il problema del ruolo e dei limiti che la ragione umana credente, nella sua convinzione di possedere già la Verità, ha nel contesto culturale cristiano; e la conclusione è che seguire la pura evidenza razionale non costituisce pericolo per la Verità rivelata, anzi la conferma in modo più perfetto.
Nel ''Proslogio'', redatto nel 1077, invece Anselmo vuole far comprendere le stesse verità sulla base di un argomento di valore assoluto che dimostri l'esistenza di Dio e giunga alla ''contemplazione'' della realtà divina con l'ausilio dell'''intellectus'': il ''Proslogio'' si presenta quindi come un colloquio dell'autore con Dio, con la propria anima e con il lettore, punto di partenza per un lungo e inconcluso itinerario la cui meta è la ''visione'' contemplativa di Dio. Queste due opere - fra le maggiori della cultura medievale -, presentate in un unico volume, consentono la piena comprensione della dottrina dell'autore.
Il testo è curato da Italo Sciuto, le cui introduzioni ampie e approfondite accompagnano il lettore passo dopo passo. Le ''note al testo'' le ''parole chiave'', la ''bibliografia'' aggiornata e gli ''indici'' completano il volume arricchito anche da testi originali e dalle traduzioni dell'opera polemica di Gaunilone e della successiva ''Risposta'' di Anselmo a Gaunilone. Il testo latino a fronte riproduce l'edizione critica a cura di F.S. Schmitt (Sancti Anselmi Cantuariensis Archiepiscopi Opera Omnia, vol. 1).