Madre patria
“Perché è opportuna adesso una nuova riflessione
sulla Patria?” si chiede in apertura di questo
pamphlet Vittorio Emanuele Parsi. La risposta,
dice, la abbiamo sotto gli occhi nel dibattito politico
italiano, in cui il termine Patria finisce spesso per
essere impiegato nell’accezione opposta al suo
originario significato: non per unire, ma per dividere.
Ma ancor di più nello scenario internazionale, dove
invece vediamo come l’idea di Patria – lungi
dall’essere un concetto polveroso e ambiguo – possa
rappresentare un formidabile moltiplicatore di
energie, abnegazione e spirito di sacrificio, in grado
di creare quel senso di identità che è il solo punto
di partenza possibile per aprirsi agli altri senza paura
di esserne invasi e snaturati. Che si parli dei
nazionalismi, dei flussi migratori o di altre istanze
che modificano la situazione geopolitica mondiale,
non si può eludere dunque la riflessione sul
sentimento patrio. Parsi scava nel nostro passato,
dal Risorgimento alla “morte della Patria fascista”
fino a Tangentopoli e al presente, in cui le parole
dell’inno nazionale diventano il nome di uno dei
partiti rappresentati in Parlamento. E ci propone
una rivoluzione copernicana nel nostro modo
di concepire la Patria o meglio la Madre Patria,
per ripartire dalla sua natura inclusiva, amorevole e
protettiva. La guerra in Ucraina continua a mostrarci
nel modo più evidente le due opposte declinazioni
dell’idea di Patria; la globalizzazione e la nostra
appartenenza europea ci chiedono di prendere parte
a un processo decisivo con consapevolezza delle
nostre radici e identità; il legame sfilacciato tra
noi le nostre istituzioni ha bisogno di nuova linfa
per superare le sfide economiche, culturali
e politiche del XXI secolo. Questo saggio pieno
di passione ci aiuta a smascherare ogni retorica
e a superare i nostri pregiudizi per sostanziare il
nostro amor di Patria nel modo più intelligente,
aperto e costruttivo.
“Perché è opportuna adesso una nuova riflessione
sulla Patria?” si chiede in apertura di questo
pamphlet Vittorio Emanuele Parsi. La risposta,
dice, la abbiamo sotto gli occhi nel dibattito politico
italiano, in cui il termine Patria finisce spesso per
essere impiegato nell’accezione opposta al suo
originario significato: non per unire, ma per dividere.
Ma ancor di più nello scenario internazionale, dove
invece vediamo come l’idea di Patria – lungi
dall’essere un concetto polveroso e ambiguo – possa
rappresentare un formidabile moltiplicatore di
energie, abnegazione e spirito di sacrificio, in grado
di creare quel senso di identità che è il solo punto
di partenza possibile per aprirsi agli altri senza paura
di esserne invasi e snaturati. Che si parli dei
nazionalismi, dei flussi migratori o di altre istanze
che modificano la situazione geopolitica mondiale,
non si può eludere dunque la riflessione sul
sentimento patrio. Parsi scava nel nostro passato,
dal Risorgimento alla “morte della Patria fascista”
fino a Tangentopoli e al presente, in cui le parole
dell’inno nazionale diventano il nome di uno dei
partiti rappresentati in Parlamento. E ci propone
una rivoluzione copernicana nel nostro modo
di concepire la Patria o meglio la Madre Patria,
per ripartire dalla sua natura inclusiva, amorevole e
protettiva. La guerra in Ucraina continua a mostrarci
nel modo più evidente le due opposte declinazioni
dell’idea di Patria; la globalizzazione e la nostra
appartenenza europea ci chiedono di prendere parte
a un processo decisivo con consapevolezza delle
nostre radici e identità; il legame sfilacciato tra
noi le nostre istituzioni ha bisogno di nuova linfa
per superare le sfide economiche, culturali
e politiche del XXI secolo. Questo saggio pieno
di passione ci aiuta a smascherare ogni retorica
e a superare i nostri pregiudizi per sostanziare il
nostro amor di Patria nel modo più intelligente,
aperto e costruttivo.