Lettere a una fanciulla che non risponde
Sarà ancora possibile amare in un mondo
dove tutto ormai è governato da algoritmi?
Avrà ancora senso farlo quando la nostra stessa
memoria non risiederà più dentro di noi ma sarà
affidata a meccanismi che ci trascendono?
La domanda (e forse la risposta) affiora dalle
lettere di LB, il protagonista di questo romanzo,
un robot d’amore più umano di un essere umano,
capace di provare un sentimento inestinguibile
per Livia, la donna che lo ha abbandonato
e che ora riceve le sue parole affidate ad antichi
strumenti: la penna, l’inchiostro e la carta. LB è,
anche, una nuova Sherazade: cerca storie o le
inventa per Livia, così da mantenere in vita il loro
legame; le scrive dal proprio esilio, mentre viaggia
nella solitudine abissale di un mondo apocalittico
e dimentico del valore di simboli e parole.
Davide Orecchio intreccia un epistolario d’amore
nell’era delle intelligenze artificiali, ambientato
in un tempo inquietante e vividamente prossimo
al nostro, solcato da personaggi che sono
grottesche o commoventi epifanie dei nostri
stessi limiti. LB, eroe tragico e ultramoderno,
affida la sua ricerca di una salvezza possibile
a una scrittura esatta ed evocativa, che sprigiona
la sua potenza anche all’epoca del trionfo dei
byte: come scrivere lettere lascia una traccia
anche se colei che le riceve non risponde, così
l’amore è il nostro baluardo per rimanere umani.
Sarà ancora possibile amare in un mondo
dove tutto ormai è governato da algoritmi?
Avrà ancora senso farlo quando la nostra stessa
memoria non risiederà più dentro di noi ma sarà
affidata a meccanismi che ci trascendono?
La domanda (e forse la risposta) affiora dalle
lettere di LB, il protagonista di questo romanzo,
un robot d’amore più umano di un essere umano,
capace di provare un sentimento inestinguibile
per Livia, la donna che lo ha abbandonato
e che ora riceve le sue parole affidate ad antichi
strumenti: la penna, l’inchiostro e la carta. LB è,
anche, una nuova Sherazade: cerca storie o le
inventa per Livia, così da mantenere in vita il loro
legame; le scrive dal proprio esilio, mentre viaggia
nella solitudine abissale di un mondo apocalittico
e dimentico del valore di simboli e parole.
Davide Orecchio intreccia un epistolario d’amore
nell’era delle intelligenze artificiali, ambientato
in un tempo inquietante e vividamente prossimo
al nostro, solcato da personaggi che sono
grottesche o commoventi epifanie dei nostri
stessi limiti. LB, eroe tragico e ultramoderno,
affida la sua ricerca di una salvezza possibile
a una scrittura esatta ed evocativa, che sprigiona
la sua potenza anche all’epoca del trionfo dei
byte: come scrivere lettere lascia una traccia
anche se colei che le riceve non risponde, così
l’amore è il nostro baluardo per rimanere umani.